Avrebbe tentato di violentare una donna, nell’androne del portone condominiale di casa sua dopo averla seguita per strada al quartiere murattiano, in pieno centro cittadino a Bari. Il fatto sarebbe successo intorno alle otto del mattino, quando la donna, dopo aver accompagnato i figli a scuola, stava rientrando a casa per prepararsi e andare in ufficio. La vittima entrando nel portone di casa sua, uno dei tanti condomini del quadrilatero barese, si è accorta che dietro di lei è entrato un uomo che non ha visto in faccia. Mentre la signora si dirigeva verso l’ascensore per premere il pulsante di chiamata si è sentita palpeggiare da dietro nelle parti intime.
Sono stati per lei interminabili e terribili istanti durante i quali, probabilmente, colta dal panico per quanto stava vivendo, non è riuscita neanche a urlare. Intanto, il display indicava che stava arrivando a piano terra l’ascensore proveniente dai piani superiori senza che la donna avesse premuto, ancora, l’interruttore per fare la chiamata. Sarà stata questa la ragione che potrebbe aver indotto il «palpeggiatore del Murattiano» a desistere dal suo intento criminale nel tentativo di sfuggire al possibile riconoscimento da parte di coloro che stavano scendendo all’interno dell’ascensore. A quel punto il molestatore, in tutta fretta, senza farsi vedere in volto dalla vittima, ma coprendosi il capo con il suo giubbotto chiaro, è uscito dal portone facendo perdere le proprie tracce.
Non si esclude che il molestatore, possa aver seguito la sua vittima, per fortuna, scampata alla violenza sessuale, già da qualche minuto prima del suo arrivo all’ingresso del portone condominiale di casa. Probabilmente, il molestatore conosceva bene le abitudini della sua preda, non escludendo che possa averla pedinata già qualche giorno prima della molestia per cercare di conoscere nei minimi particolari le abitudini della donna e cercare di poter agire indisturbato per portare a termine il suo intento criminale. Non è escluso, inoltre, che si possa trattare di qualcuno che conosce bene la zona centrale della città e che, negli ultimi tempi possa aver molestato, anche altre donne che, forse per vergogna, non hanno denunciato quanto accaduto.
Potrebbero essere le telecamere di video sorveglianza della zona ad aiutare gli investigatori a identificare l’uomo che se pur adotta precauzioni per non essere visto in faccia nella zona in cui opera, certamente potrebbe essere identificato grazie agli indumenti e alle registrazioni dei filmati delle telecamere di videosorveglianza dei quartieri limitrofi al murattiano. Non si esclude che nelle prossime ore l’uomo possa essere identificato e fermato per essere assicurato alla giustizia per rispondere del reato di violenza sessuale. Il particolare che fa pensare è la fascia oraria nella quale il molestatore opera in una zona centrale della città, approfittando del fatto, forse, che nel quartiere ci sono molti condomini che ospitano uffici e che, quindi, sono frequentati da tante persone cosa che consente di passare inosservati.










