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Bari, scontri e accordi in Consiglio sulla concessione dello stadio “San Nicola”

È andata avanti per quasi tre ore, e non senza divergenze, la seduta monotematica del Consiglio comunale di Bari voluta dall’opposizione per discutere della concessione dello stadio San Nicola, in scadenza a giugno 2026. L’impianto sportivo del capoluogo è finito al centro delle polemiche nelle scorse settimane a seguito delle denunce, di tifosi e membri…

È andata avanti per quasi tre ore, e non senza divergenze, la seduta monotematica del Consiglio comunale di Bari voluta dall’opposizione per discutere della concessione dello stadio San Nicola, in scadenza a giugno 2026. L’impianto sportivo del capoluogo è finito al centro delle polemiche nelle scorse settimane a seguito delle denunce, di tifosi e membri dell’amministrazione barese, legate alle condizioni igienico-strutturali in cui versa il “San Nicola”, tra bagni inagibili e seggiolini inutilizzabili.

Tema di discussione in Aula Dalfino, dunque, la concessione gratuita (della quale era stata chiesta la revoca) affidata ai De Laurentiis, con la società chiamata ad occuparsi della manutenzione ordinaria. Quella straordinaria, al contrario, è a carico del Comune. Lo stesso che, recentemente, ha investito 11 milioni e mezzo di euro per la riqualificazione della struttura.

L’esito della seduta

Dopo una lunga discussione tra le parti, si è deciso di ritirare (e quindi non procedere con la votazione) gli ordini del giorno presentati dal centrosinistra e dal centrodestra. Mentre la maggioranza chiedeva, tra gli altri punti, che nella redazione della prossima concessione si prendessero in considerazione anche il patrimonio immobiliare dell’impianto e il suo utilizzo per gli eventi non sportivi, l’opposizione voleva la revoca della concessione chiedendo che nella nuova fosse prevista una percentuale dei profitti derivanti da concerti e manifestazioni da destinare alle casse del Comune. Il sindaco Vito Leccese ha chiesto unità e collaborazione ai membri del Consiglio, assicurando il proprio impegno nel mettere a punto al meglio i criteri e le condizioni su cui si baserà, allo scadere dei termini, l’affidamento della gestione.

Le posizioni delle parti

«La squadra di calcio è un bene immateriale che appartiene a tutti noi – ha affermato il consigliere Antonio Ciaula (FdI) nel suo intervento – e va difeso con i denti», dichiarando inoltre che, a fronte di una concessione (quella del 2018) «sbilanciata a favore della società», i servizi resi in cambio non sono stati all’altezza. «Va ridiscusso il perimetro – ha aggiunto – Dobbiamo restituire dignità a una città che soffre e in cui il calcio non è solo sport, ma volano dell’economia».

Anche dal centrosinistra, intanto, si è cercato un punto d’incontro. Il consigliere del Pd Antonio Bozzo ha sottolineato che, a prescindere da spese e costi, l’importante è che si investa «per far sì che chi frequenta lo stadio sia accolto da una struttura dignitosa». «Non ci saranno assolutamente proroghe alla concessione», ha rilanciato invece il pentastellato Italo Carelli, assicurando il proprio impegno e quello del gruppo «affinché il percorso di redazione della proposta possa essere quanto più trasparente e partecipato possibile».

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