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Bari, residenti in piazza per dire no al degrado

I residenti nel quartiere Libertà pronti a scendere in piazza per dire basta al degrado e all’abbandono in cui da anni versa il quartiere e per protestare contro i «soliti slogan fini a sé stessi», come recita una nota diffusa dai promotori della manifestazione, Luigi e Michele Cipriani, dirigenti del movimento politico Riprendiamoci il futuro.…
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I residenti nel quartiere Libertà pronti a scendere in piazza per dire basta al degrado e all’abbandono in cui da anni versa il quartiere e per protestare contro i «soliti slogan fini a sé stessi», come recita una nota diffusa dai promotori della manifestazione, Luigi e Michele Cipriani, dirigenti del movimento politico Riprendiamoci il futuro.

Il corteo di protesta si terrà ai primi di aprile e attraverserà le principali vie del rione: «La realtà è diversa dalle favole che da sempre ci raccontano i nostri amministratori – dicono gli organizzatori – Vogliamo la riapertura di tutti i servizi necessari e una vera riqualificazione del quartiere».
Diversi sono i motivi che hanno spinto i fratelli Cipriani a indire la manifestazione. In primis la soppressione di numerosi servizi pubblici: si pensi all’unico centro di aggregazione (quello che si trovava nella sede del Municipio I, chiuso causa pandemia e poi definitivamente soppresso), ma anche agli uffici anagrafici, agli sportelli Amgas e al distretto sanitario di via Crisanzio, chiuso da oltre cinque anni per ristrutturazione e che, ancora oggi, non si sa se e quando riaprirà, costringendo i residenti a spostarsi in altri quartieri per ricevere le cure sanitarie.
E poi il totale stato di degrado e abbandono in cui versa gran parte del quartiere. Come corso Italia, «sempre più a rischio per i residenti a causa dell’ormai cronica presenza di senza fissa dimora» sotto i porticati delle Ferrovie Appulo-Lucane: «Non ce l’abbiamo con quella povera gente che va assistita – chiarisce Luigi Cipriani – ma l’amministrazione è assente e non ha mai fatto nulla di concreto per eliminare questa bomba sociale: deve imporre lo sgombero e dare loro una sistemazione». A questo si aggiunge la situazione d’incuria del mercato di via Nicolai o del giardino Mimmo Bucci, «privo di manutenzione e guardiania, tanto da essere infrequentabile». Per finire con la desolazione di via Manzoni, un tempo storica via dello shopping, «sempre più in agonia per assenza di iniziative da parte di un assessore al Commercio noto per la sua indifferenza».
dav.imp.

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