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Bari Cronaca

Bari, rapina in un ufficio postale del quartiere Carrassi: «Un commerciante favorì il colpo»

Avrebbe fatto da basista ai rapinatori che il 9 giugno del 2017 misero a segno un colpo in un ufficio postale del quartiere Carrassi di Bari, il commerciante Gennaro Lepenne, finito a processo con l’accusa di rapina in concorso.

Quel giorno, i rapinatori – giunti sul posto in quattro con due scooter – sarebbero entrati nell’ufficio postale di via Garrone e avrebbero portato via («dietro minaccia», scrive la Procura nel capo d’imputazione) poco più di 1.500 euro in contanti, carte Postamat e carte libretto. A dare un contributo decisivo al colpo, come ricostruito dalle indagini della squadra mobile coordinate dal pm Fabio Buquicchio, ci sarebbe stato proprio il 59enne Lepenne: prima avrebbe sfruttato la sua conoscenza con il direttore dell’ufficio postale per acquisire informazioni su dove fossero custoditi i contanti; poi, avrebbe fatto usare ai rapinatori un deposito adiacente al suo negozio di scarpe, in via Giulio Petroni, per preparare il colpo e per nascondere gli scooter utilizzati. A loro avrebbe fornito anche un casco per nascondere il viso e, dopo aver fatto un sopralluogo nell’ufficio postale, avrebbe dato il via libera per il colpo. Infine, avrebbe aiutato i rapinatori a fuggire rallentando una pattuglia della polizia.

Nel suo negozio, durante le indagini, fu anche trovata una maschera in lattice. A confermare agli inquirenti il ruolo di Lepenne nel colpo è stato un collaboratore di giustizia, Antonio De Manna, uno degli esecutori materiali della rapina (giudicato separatamente insieme all’altro che entrò nel locale).

Oggi, nell’udienza svolta in Tribunale, sono state acquisite le sue dichiarazioni e quelle di un altro pentito, Nicola De Santis.

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