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Bari, Sigfrido Ranucci dal teatro Petruzzelli: «Libertà di stampa? Non è una parola vuota»

«Parlare di libertà di stampa è fondamentale in questo momento perché non è una parola vuota». Ad affermarlo è Sigfrido Ranucci, conduttore della trasmissione Rai Report, intervenuto a Bari per presentare lo spettacolo teatrale Diario di un trapezista. Riduzione del suo libro, verrà messo in scena il 3 maggio del 2026 nella Giornata internazionale della…
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«Parlare di libertà di stampa è fondamentale in questo momento perché non è una parola vuota». Ad affermarlo è Sigfrido Ranucci, conduttore della trasmissione Rai Report, intervenuto a Bari per presentare lo spettacolo teatrale Diario di un trapezista. Riduzione del suo libro, verrà messo in scena il 3 maggio del 2026 nella Giornata internazionale della libertà di stampa. Il giornalista, intervenendo nel foyer del teatro Petruzzelli insieme al sindaco Vito Leccese, ha raccontato la genesi dello spettacolo. L’idea è venuta prima dell’attentato, precisamente in occasione di un incontro con il soprintendente del teatro.

In questa occasione, il sindaco Leccese ha donato a Ranucci un’ampolla contenente la sacra manna di San Nicola. «È stata una serie incredibile di coincidenze – ha raccontato – sono venuto a visitare il Petruzzelli, dove non ero mai stato, e parlando con il direttore della Fondazione, ragionando sul tema della libertà di stampa, è nata l’idea di portare qui lo spettacolo».

Libertà di stampa

Parlare di libertà di stampa «significa spiegare i motivi perché siamo in una situazione in cui ci sono 6 milioni di italiani che non possono curarsi – ha proseguito Ranucci – e che stanno sulla soglia di povertà, perché muoiono mille persone all’anno per incidenti sul lavoro, perché non viene applicata la sicurezza, quali sono le politiche che condannano a morte chi lavora. Credo che parlare di libertà di stampa sia tutto questo e sia anche un modo per illuminare quei conflitti e quegli orrori che si stanno commettendo in tutte le parti del mondo e che invece qualcuno vorrebbe che noi non raccontassimo».

La stampa locale

Parlando poi dei giornalisti locali, Ranucci ha evidenziato che «in ogni occasione ricordo e chiedo che vengano tutelati, perché sono quelli in una posizione più fragile. Spesso vengono minacciati fisicamente e dal punto di vista economico. Lo sono dall’imprenditore arrogante e dal criminale del luogo, così come dal politico che magari finanzia la testata per cui lavora. Penso che l’Italia sia un Paese malato, abituato a convivere con la propria patologia al punto da considerarla normalità. In questo quadro, i giornalisti locali sono gli anticorpi periferici che intercettano il male del Paese, e proprio per questo vanno rafforzati».

Le polemiche

Da Agostino Ghiglia, membro del garante della privacy, «non è ancora arrivata alcuna risposta, ma confido ce la darà presto». Così il conduttore ha risposto a chi gli chiedeva se fosse arrivata una risposta all’appello rivolto ieri a Ghiglia, durante la prima puntata della trasmissione, affinché concedesse un’intervista per spiegare la sua presenza nella sede di Fratelli d’Italia a Roma prima che a Report fosse comminata una multa da 150 mila euro per aver diffuso l’audio di una telefonata fra l’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e Maria Rosaria Boccia.

Ranucci, a proposito della solidarietà arrivata dopo l’attentato contro la sua auto e quella di sua figlia, e alle nuove polemiche che sono seguite, ha aggiunto: «Meno male, perché mi stavo annoiando, non sono abituato a tutti questi attestati di solidarietà. Adesso cominciamo a fare il nostro lavoro, a ritornare in una condizione di normalità, serviva anche a me per staccare».

Diario di un trapezista

Quanto al titolo dello spettacolo ha detto che è vero che la dote fondamentale di un trapezista è «l’equilibrio fino a quando non cerchi di passare sul trapezio successivo, perché lì è un momento un po’ rischioso. Ho ho usato questa terminologia perché mi viene dal mio maestro Roberto Morrione, direttore straordinario che mi ha detto che, nel momento in cui pensi di essere diventato obiettivo di qualcuno, ‘fai come il trapezista passa al trapezio successivo’ perché è il modo migliore per non essere fermo, per non diventare un obiettivo».

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