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Bari, prove d’intesa tra i partiti sui componenti della Commissione consiliare Antimafia

Potrebbe arrivare già durante il prossimo consiglio comunale previsto il 13 maggio, la composizione della nuova commissione consiliare antimafia, trasparenza e legalità del Comune di Bari, che nell’ultima assise cittadina ha ricevuto l’ultimo via libera del suo iter burocratico. Le forze di maggioranza e di opposizione in queste ore si stanno confrontando internamente per esprimere…
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Potrebbe arrivare già durante il prossimo consiglio comunale previsto il 13 maggio, la composizione della nuova commissione consiliare antimafia, trasparenza e legalità del Comune di Bari, che nell’ultima assise cittadina ha ricevuto l’ultimo via libera del suo iter burocratico. Le forze di maggioranza e di opposizione in queste ore si stanno confrontando internamente per esprimere i nomi dei consiglieri che andranno a comporre il gruppo.

L’organizzazione

Otto rappresentanti dell’aula Dalfino, quattro in capo alla maggioranza di centrosinistra e quattro per il centrodestra, il numero definitivo. La presidenza, come già annunciato, spetterà in automatico alle opposizioni. Iniziano, intanto, a circolare i primi nomi sui componenti. Secondo alcune indiscrezioni, hanno reso la propria disponibilità a entrare in commissione il consigliere Giuseppe Carrieri (recentemente transitato da Forza Italia alla Lega insieme al collega Livio Sisto), che aspira anche alla presidenza, il consigliere Carlo Patruno esponente della lista Romito Sindaco, e i consiglieri di Fratelli d’Italia Antonio Ciaula, Laura De Marzo e Giuseppe Viggiano. Anche lui interessato alla guida della commissione antimafia. Nei prossimi giorni i nomi verranno presentati al sindaco che punta a trovare il prima possibile un accordo e permettere alla commissione di insediarsi e iniziare a operare nel pieno delle sue funzioni il prima possibile.

I compiti

Non si tratterà di una commissione d’inchiesta (compito che spetta solo a quella istituita in Parlamento) ma svolgerà attività di indagine e di valutazione utili per una conoscenza approfondita del problema, ma anche per tutte quelle azioni che l’amministrazione può mettere in campo per sviluppare anticorpi in grado di evitare qualsiasi infiltrazione della criminalità nel tessuto amministrativo. L’istituzione della commissione si aggiunge a tutta una serie di provvedimenti emanati dall’amministrazione per rispondere alla crisi scatenata dall’inchiesta “Codice Interno” sulle presunte infiltrazioni mafiose all’interno delle municipalizzate, conclusasi con la decisione degli ispettori mandati dal ministero dell’Interno di non commissariare il Comune di Bari, ma suggerendo alcune misure da adottare.

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