Carbone o Fratino? Si deciderà oggi la sorte del Politecnico di Bari, con una corsa a due per scegliere il nuovo rettore che subentrerà a Francesco Cupertino per il sessennio 2025-2031. A scegliere tra i candidati, Giuseppe Carbone e Umberto Fratino, saranno i 785 elettori chiamati alle urne nel capoluogo pugliese e nella sede di Taranto: i seggi resteranno aperti dalle 9 alle 16.
La tornata elettorale
L’elettorato attivo chiamato a esprimere una preferenza è composto dal corpo docente (326), dal personale tecnico amministrativo bibliotecario (283), dai rappresentanti degli studenti (92) e dai ricercatori a tempo determinato (84). Per queste ultime tre categorie il voto sarà pesato (ridotto) e differente. Il voto è elettronico e sarà elaborato dal Cineca, che consente di procedere con lo scrutinio subito dopo la chiusura dei seggi.
L’elezione del successore di Cupertino sarà valida se il neo rettore sarà scelto nel primo appuntamento con l’urna se si otterrà la votazione misurata su 1/3 degli aventi diritto, ovvero di 262 votanti. Ai candidati serve la maggioranza assoluta delle preferenze, che comprende sia i voti interi che pesati. L’unico ostacolo che potrebbe compromettere l’elezione del nuovo rettore Poliba al primo turno sono le schede bianche. In questo caso le successive date per la riapertura delle urne sono il 10 giugno, il 17 giugno e il 24 giugno per il ballottaggio. Gli elettori potranno dunque esercitare il diritto di voto accedendo ad una delle otto postazioni telematiche installate (sette a Bari e una a Taranto).
Dopo l’identificazione da parte della commissione, l’elettore potrà esprimere il suo voto attraverso le credenziali generate al momento e decidere se selezionare uno dei due candidati o votare scheda bianca. Non potranno esserci schede nulle. Sono 46, infine, gli elettori che potranno procedere alla votazione da remoto, tramite Spid, per giustificati motivi personali o logistici.
Due idee di futuro
Nelle ultime settimane i due candidati si sono messi in gioco con incontri pubblici e momenti di confronto durante i quali hanno potuto presentare i loro programmi e rispondere alle domande di colleghi, personale e studenti. Guardare al futuro, senza trascurare quanto fatto nel passato, per creare una governance allargata che sappia rendere il Politecnico di Bari ancora più attrattivo e funzionale. È l’obiettivo su cui si basa il programma presentato da Umberto Fratino, professore ordinario di Costruzioni idrauliche, marittime e idrologia.
Il candidato ha sottolineato che come per il Politecnico di Bari sia necessario rafforzare la propria presenza sul territorio diventando un punto di riferimento per le scelte politiche, programmatiche e gestionali del sud Italia, guardando verso mondi diversi e in evoluzione.
Per Giuseppe Carbone, docente ordinario di Meccanica applicata alle macchine e di Tribologia, siamo davanti a un Poliba che va reso attrattivo non solo sul territorio regionale e nazionale, con una rivisitazione dell’offerta formativa, ma che guardi all’internazionalizzazione. In caso di elezione, Carbone intende puntare sulla valorizzazione delle persone, così da guardare al Politecnico come una comunità, e lavorare sulla figura del pro rettore, che coordinerà a sua volta un gruppo di delegati, composto da un massimo di quattro persone.
L’attesa dei candidati
Mentre il professor Giuseppe Carbone ha scelto di attendere l’esito delle elezioni per esprimere il proprio pensiero sulle settimane appena trascorse e sul futuro che attende il Poliba, lo “sfidante” Umberto Fratino ha affermato di avere «sensazioni positive». Il candidato Umberto Fratino, alla vigilia dell’apertura dei seggi, ha parlato di una campagna «molto intensa», ma ricca di soddisfazioni.
«Mi è stata restituita una sensazione più che positiva, con una trasversalità di consenso che attraversa tutti i dipartimenti e le aree disciplinari» ha commentato. Eccellenza, territorio e inclusione sociale il fulcro della sua strategia per la crescita del Poliba. «Mi sono messo in gioco perché sollecitato da diversi componenti di questo ateneo» ha poi spiegato Fratino, perché «a questo ateneo devo tanto, perché ho percorso tutta la mia carriera accademica qui e credo che un rettore sia il servitore di una comunità che chiede di essere accompagnata in un percorso di crescita consapevole e condivisa».