Onofrio Caputi Iambrenghi, docente di gastroenterolgia e chirurgo al Policlinico di Bari è stato assolto dalla terza sezione penale della Corte d’appello di Bari con la più ampia formula «per non aver commesso il fatto». La sentenza è del 23 ottobre scorso. Il docente era stato coinvolto in un procedimento per omicidio colposo da colpa medica di équipe.
I Giudici della Corte hanno riconosciuto al professore Caputi Iambrenghi di non avere avuto, né avrebbe potuto avere, alcuna responsabilità nella dimenticanza della pinza nel corpo del paziente poi deceduto.
La Corte d’appello ha quindi ribaltato la sentenza del gup di Bari del 2022.
La vicenda riguarda il decesso di Antonio Gigliola operato al Policlinico per una operazione di routine. Alla morte dell’uomo, i nipoti presentarono denuncia nei confronti del docente e di due infermieri accusando, quindi, parte dell’équipe presente in sala operatoria di avere dimenticato una pinza nell’addome del paziente.
La ricostruzione
L’uomo fu sottoposto a un primo intervento il 15 febbraio del 2017, a un successivo eseguito il 21 dello stesso mese e a una terza operazione il 25 al termine della quale gli fu estratta una pinza dall’addome. Il 78enne fu poi sottoposto a un quarto intervento e trasferito in rianimazione dove entrò in coma morendo a distanza di poco.
Il post
A dare notizia della sentenza della Corte di appello di Bari è stato lo stesso Caputi Iambrenghi attraverso il suo profilo Facebook. Una notizia «a beneficio dei tanti amici e pazienti che ho incontrato nella mia vita professionale», si legge nel post. «Sono stati 7 anni di ansia – ha aggiunto – Io non so “fare il callo” a queste cose! E gli ultimi 3 anni di sofferenza…», lasciando i puntini di sospensione che spiegano bene quale sia stato lo stato d’animo del chirurgo dall’inizio della vicenda giudiziaria. Aggiungendo in chiusura: «A beneficio dei tanti amici e pazienti, ma anche di quei pochi tristi personaggi che ebbero a godere della mia “sventura”, facendo anche commenti sarcastici pubblicamente: Facebook ricorda tutto».









