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Bari, piazza del Ferrarese ospiterà il “Grand Prix All In”: «Gara inclusiva per abbattere le barriere sociali»

La città di Bari si prepara ad accogliere un evento unico nel suo genere: "Grand Prix All In - Gara pazza per mezzi pazzi", una manifestazione ludica e goliardica pensata per promuovere l'inclusione e abbattere le barriere sociali e culturali. L'appuntamento è per domenica 8 giugno in Piazza del Ferrarese, a partire dalle ore 10.…
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La città di Bari si prepara ad accogliere un evento unico nel suo genere: “Grand Prix All In – Gara pazza per mezzi pazzi”, una manifestazione ludica e goliardica pensata per promuovere l’inclusione e abbattere le barriere sociali e culturali. L’appuntamento è per domenica 8 giugno in Piazza del Ferrarese, a partire dalle ore 10.

L’iniziativa, organizzata dalla cooperativa sociale Zerobarriere con il patrocinio del Centro Sportivo Italiano e il sostegno di BPER Banca e altri sponsor privati, rientra nel più ampio programma di eventi 2025 “All In Festival“. La presentazione si è tenuta questa mattina a Palazzo di Città, alla presenza delle assessore Elisabetta Vaccarella (Giustizia e benessere sociale, Diritti civili) e Paola Romano (Culture), della presidente della commissione Pari opportunità Angela Perna, dei rappresentanti di Zerobarriere Antonio Garofalo e Alessandro Antonacci, della stage manager dell’evento Anna Rao, della presidente del CSI Bari Serafina Grandolfo, e del responsabile Area Bari di BPER Banca Vincenzo Pittella.

Una gara per tutti

Il “Grand Prix All In” vedrà due diversi tornei con tre categorie di partecipanti. Il “Trofeo Bper” includerà una gara in solitaria per persone non vedenti e una sfida su “Power Chair” con carrozzine elettriche. La “Coppa Cavalieri” vedrà un “cavaliere” spingere un passeggero in carrozzina, girello, carrello o qualsiasi “trabiccolo con le ruote”.

L’evento nasce con un obiettivo ambizioso: ribaltare il concetto secondo cui le persone con disabilità non possano divertirsi e fare festa. Gli organizzatori intendono sensibilizzare la cittadinanza sui temi dell’integrazione sociale e promuovere in chiave goliardica l’abbattimento delle differenze. Per questo, saranno coinvolte persone con disabilità e non in attività ludiche e momenti di svago, vestiti con parrucche e aggeggi colorati. Sarà un modo per ritrovarsi tutti insieme in piazza, nel rispetto delle diversità, con la consapevolezza che il divertimento, il fare squadra e un sorriso restano la chiave universale per contrastare le barriere architettoniche e mentali. L’evento sarà inoltre tradotto in LIS (Lingua dei Segni Italiana) e in lingua inglese.

«Lo sport si adatta alle persone, non il contrario»

«Sono molto felice di presentare questa edizione di Grand Prix All In, un evento gioioso e che invita tutti a partecipare per fare festa insieme – ha esordito l’assessora Elisabetta Vaccarella -. Ci divertiremo perché l’8 giugno sarà un momento goliardico, in cui potremo passare una mattinata spensierata. Ma soprattutto, attraverso il gioco, lanceremo un messaggio forte: per battere quelle barriere culturali e sociali che ancora molto spesso ci limitano, è necessario un evento come questo perché ci insegna che è lo sport ad adattarsi alle persone, e non il contrario. Credo che questo sia il segnale più forte che trasmettiamo alla nostra comunità».

Antonio Garofalo di Zerobarriere ha aggiunto che il “Grand Prix All In” si inserisce in un più ampio cartellone di iniziative volte a dare un’impronta diversa al sociale. «Abbiamo voluto rendere la carrozzina ancora più goliardica per avvicinare chiunque, anche i bambini, perché se vedremo una carrozzina ogni dieci persone, saremo sempre più abituati a non vedere più questo mezzo come fosse un disco volante».

Alessandro Antonacci, sempre di Zerobarriere, ha spiegato l’origine dell’idea: «Negli anni abbiamo incontrato tanti ragazzi vittime di bullismo o semplicemente di sguardi ambigui della gente che trattano le persone con disabilità come fossero disgraziati. Un atteggiamento figlio di una mentalità ristretta. Vogliamo ribaltare il concetto secondo cui chi è in carrozzina, cieco, ha una qualche difficoltà o disabilità può solo guardare gli altri divertirsi. Di debole c’è solo la nostra cultura, che è vecchia e andrebbe aggiornata».

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