Non ce l’ha fatta Sofia Lorusso, la 16enne rimasta coinvolta in un incidente stradale in via Tatarella a Bari la notte tra lunedì e martedì scorsi.
Le condizioni della giovane erano apparse subito critiche tanto che già nella mattinata di ieri si erano diffuse notizie relative alla sua morte ma la 16enne è rimasta per ore in coma irreversibile, fino al decesso avvenuto nella tarda serata di martedì 27 maggio nel reparto di Rianimazione del Policlinico di Bari, dove era ricoverata.
Stando a una prima ricostruzione dell’incidente, Lorusso era alla guida di una minicar insieme a un’amica maggiorenne quando, per circostanze ancora da chiarire, si è scontrata con una Volvo. L’amica è stata sbalzata fuori dall’abitacolo e ha riportato ferite serie, ma giudicate guaribili in 30 giorni. Lorusso, invece, è arrivata al Policlinico in condizioni disperate e non ha più ripreso conoscenza.
Sul caso indaga la polizia locale di Bari, i mezzi coinvolti nell’incidente sono stati sequestrati. Il conducente dell’altra auto si è fermato a prestare soccorso.
«Oggi Bari ha perso una figlia. Una ragazza di 16 anni. Una vita spezzata troppo presto, troppo ingiustamente», ha scritto sui social l’assessora alla Polizia locale del Comune di Bari, Carla Palone.
«Quando perdiamo una ragazza così giovane, non è solo una tragedia privata: è una ferita che colpisce tutti noi. Un banco che resterà vuoto. Un compleanno che non arriverà mai. Una madre e un padre che non saranno mai più gli stessi», si legge ancora. «Abbiamo bisogno – continua l’assessora – di più responsabilità, più ascolto, più amore per la vita. Non solo da parte dei giovani, ma anche da parte di noi adulti, che dovremmo dare l’esempio. E soprattutto, dobbiamo smettere di pensare che queste tragedie non ci riguardino».