Nessun provvedimento restrittivo per il momento sarà previsto per il controllo della movida nel quartiere Umbertino. Dall’amministrazione comunale fanno sapere che, anche in merito alle valutazioni fatte durante il vertice del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, «non escludiamo il ricorso a delle ordinanze ad hoc in futuro, se sarà necessario non ci tireremo indietro, per ora abbiamo stabilito insieme alle forze dell’ordine di intensificare i controlli non solo nella zona umbertina ma anche negli altri quartieri interessati dal problema». Una decisione motivata con la particolare situazione che si è venuta a creare proprio nel quartiere Umbertino, testimoniata non solo dalla Polizia locale ma dagli stessi residenti. «Intervenire sugli orari di apertura di tutti i locali della zona non servirebbe a limitare il fenomeno della movida – spiegano ancora dal Comune – Purtroppo nella zona specifica dell’Umbertino, gli avventori si intrattengono ben oltre l’orario di chiusura degli esercizi commerciali». Una delle strade citate quando si parla del problema è via De Romita, presa spesso d’assalto la sera. Qui però non ci sono locali, ma molti ragazzi per passare il tempo vi si incontrano per bere e bivaccare, anche fino alle due o alle tre del mattino, con alcolici che hanno comprato in altri posti o nei supermercati.
Insieme ai controlli il Comune ha avviato gli studi preliminari per capire se e quali aree della città individuare come zone da sottoporre a tutela storica, artistica o architettonica. Dispositivo a cui si sono appellati più volte i residenti dell’Umbertino che hanno presentato l’esposto in procura. «La richiesta si rifà a un comma della direttiva europea che sancisce la liberalizzazione delle aperture economiche, per cui le attività possono aprire solo dandone la comunicazione di inizio. Il Comune non ha potere su questo, può solo inserire nella pianificazione urbanistica le zone da sottoporre a tutela – fa sapere l’amministrazione – Queste zone sottostanno a una serie di vincoli, come fissare le tipologie di attività che si possono insediare in una determinata zona» Adesso toccherà all’avvocatura del Comune, insieme alle ripartizioni Sviluppo economico e Urbanistica approfondire questo dispositivo e stabilire quali atti amministrativi sono necessari e soprattutto quali sono i criteri da applicare alle diverse zone della città per essere riconosciute come sottoponibili a tutela.
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Di Redazione19 Novembre 2024