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Bari, ecco la Commissione comunale Antimafia: «Più trasparenza e presidi di legalità»

Nasce a Bari la Commissione Antimafia, anticorruzione e legalità attraverso una modifica all’articolo 16 dello Statuto, deliberata dal Consiglio comunale.

La nuova Commissione, ha spiegato il sindaco Vito Leccese, trae origine «dall’esigenza di dare una risposta a tutto ciò che è emerso, sulla necessità di aumentare i controlli per potenziare trasparenza e presidi di legalità, che servono a tenere alta l’azione di contrasto alle infiltrazioni e ai condizionamenti di criminalità organizzata, dall’amministrazione comunale e sulle partecipate».

La presidenza della Commissione, come evidenziato, spetterà all’opposizione.

Leccese ha chiarito che «non è una Commissione d’inchiesta ma svolgerà attività di indagine e di valutazione utili per una conoscenza approfondita del problema, ma anche per tutte quelle azioni che l’amministrazione può mettere in campo come anticorpi: la nostra amministrazione ha dimostrato di essere sana e vuole continuare nel processo di crescita della città».

Per il consigliere comunale del centrodestra Fabio Romito, avversario di Leccese nella corsa a sindaco alle ultime amministrative, «finalmente il Comune di Bari si dota in una commissione che non sarà di facciata. Questo strumento – ha aggiunto – consentirà di accendere un faro su un fenomeno che soffoca la città».

La modifica arriva mentre si attende a giorni la decisione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, sul possibile scioglimento dell’amministrazione comunale, il cui termine ultimo – come ricordato da Leccese – è fissato per il 9 febbraio.

«Credo che l’istituzione della commissione – ha concluso Leccese – sia ininfluente rispetto a quel procedimento. Siamo rimasti storditi dall’inchiesta Codice interno (l’indagine che nel 2024 ha svelato i presunti intrecci tra mafia, politica e imprenditoria cittadina), e preoccupati per quanto abbiamo vissuto leggendo cosa emergeva da quella inchiesta».

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