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Bari, movida sotto assedio tra violenze e droga: residenti esasperati. Si temono derive xenofobe

In città si è venuta a determinare una situazione che non ha precedenti e che, visto il susseguirsi di risse e accoltellamenti, potrebbe produrre reazioni xenofobe; stando all’ultimo accoltellamento in ordine di tempo di cui si ha notizia e ai commenti sui social sotto le notizie che riguardano le risse tra migranti. È della notte…
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(Foto d'archivio)

In città si è venuta a determinare una situazione che non ha precedenti e che, visto il susseguirsi di risse e accoltellamenti, potrebbe produrre reazioni xenofobe; stando all’ultimo accoltellamento in ordine di tempo di cui si ha notizia e ai commenti sui social sotto le notizie che riguardano le risse tra migranti. È della notte tra sabato e domenica un accoltellamento in una delle zone della movida. In Largo Giannella, poco distante dallo sfavillio di luci della ruota panoramica, un giovane migrante nordafricano, poco più che ventenne, è stato accoltellato alla schiena soccorso dal 118. Ad aggredirlo sarebbe stata una “baby gang” dopo una serie di insulti e sputi addosso al migrante.

Le reazioni

«Basterebbe visionare i filmati delle telecamere installate sulla rotonda, per identificare i responsabili», suggeriscono sui social. «Rimpatriateli» il più frequente dei consigli resi all’amministrazione comunale. E poi c’è la stanchezza dei residenti delle piazze che ricadono nei pressi dell’università dove stazionano i migranti ospiti del Cara di Palese. «Inizia a essere imbarazzante tenere il conto delle risse tra gruppi di nordafricani di etnie diverse; ormai circa una al giorno da una settimana», affermano.

Le risse

Il passaparola di un’altra presunta maxiscazzottata in via Garruba serpeggia nelle redazioni nella tarda serata di sabato, ma nessuno conferma. A distanza di un po’ sui social compare un video che ritrae una ventina di persone che si muovono alla rinfusa. Calci e pugni stavolta non se ne vedono, ma i residenti giurano di averli visti sferrare chiamando la Polizia che non conferma.

I motivi

A scatenare la litigiosità tra cittadini nordafricani sarebbe la necessità di pagare chi fornisce loro il crack, sebbene non tutti ne facciano uso. Secondo quanto riferito da afghani, indiani ed egiziani a Bari ormai da anni, sarebbero tanti i migranti che si riforniscono di crack a Bari vecchia. Alcuni lo spacciano, altri lo fumano. Entrambi devono pagare i fornitori e, se non hanno danaro sufficiente, l’uno comincia a rubare il telefonino dell’altro, la bicicletta elettrica del malcapitato riders di turno, o vari effetti personali che possono avere mercato rivendendoli in spiaggia o nei mercati.

I presìdi

E sono proprio i “migranti bene” a invocare maggiore presenza delle forze dell’ordine nelle piazze teatro delle risse. In una lingua che appare una specie di Esperanto, che prende parole dall’italiano, dal francese e dall’inglese, dicono: «Conosciamo noi le teste calde dei vari gruppi. È possibile che la polizia (intendono l’insieme delle Forze dell’ordine ndr.) non abbia gli strumenti per intervenire sul fenomeno dello spaccio di crack?». Certo che esistono. Il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuto martedì scorso ha previsto l’ampliamento delle zone rosse lì dove non ci sono i requisiti per applicare il regolamento di polizia urbana; per lo più nelle periferie e sulla zona costiera. Un regolamento che consente alle forze di polizia di avere a disposizione gli stessi strumenti che avrebbero in caso di zona rossa. L’amministrazione comunale ha poi deciso di consentire di riportare nelle piazze tavoli e tavolini di bar e ristoranti come deterrente per ogni tipo di assembramento. Sempreché i titolari abbiano interesse a occupare quegli spazi.

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