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Bari, ecco “Mobile Angel”: uno smartwatch per prevenire la violenza contro le donne – VIDEO

Un semplice smartwatch, in collegamento costante con la centrale operativa dei carabinieri di Bari. Si attiva con uno strattone o con un segnale di allarme predefinito. È Mobile Angel, il progetto messo in campo dalla Procura di Bari in collaborazione con l’Arma dei carabinieri, la Regione Puglia, il Soroptimist club del capoluogo pugliese e i centri anti violenza.

A spiegarne il funzionamento, nel corso di una conferenza stampa, è stata la stessa Arma dei carabinieri che gestirà il progetto che ha l’obiettivo di contrastare la violenza di genere.

Lo smartwatch è dotato di un geolocalizzatore, connesso al telefono cellulare della potenziale vittima, che invia un alert alla centrale operativa dei carabinieri che localizza la vittima e fa intervenire la pattuglia più vicina. Il “Mobile Angel” si attiva sia su iniziativa della vittima di violenza che in caso di un brusco movimento, quale ad esempio uno strattone.

mobile angel

«Non è una misura limitativa delle libertà personali», ha chiarito il generale di brigata Gianluca Trombetti, comandante provinciale dei carabinieri di Bari, ma «un’anticipazione della soglia di protezione delle donne che denunciano soprusi e violenze» che «va a incidere sulla sicurezza reale e percepita».

Trombetti ha sottolineato l’importanza della rete per affrontare quello che, ha chiarito, è innanzitutto un problema culturale prima che giuridico: «Questa forma di collaborazione interistituzionale e la contaminazione pubblico-privato con i centri antiviolenza è un bel passo avanti rispetto a una piaga sociale».

L’importanza della rete per la protezione delle donne è stata sottolineata anche dal procuratore di Bari, Roberto Rossi: «La tutela delle donne è soprattutto un problema culturale in tutti i suoi aspetti, in ambito familiare ma anche lavorativo. È molto importante che questo rispetto della persona umana diventi un patrimonio comune. Noi agiamo con gli strumenti penali, che sono la parte peggiore ma sono uno scudo necessario. Il problema è quello della prevenzione rispetto al momento più drammatico. Questi strumenti servono per impedire che si arrivi a quei momenti».

L’iniziativa è finanziata dalla Regione Puglia con 100mila euro nell’ambito della strategia avviata in materia della prevenzione e contrasto della violenza di genere. Saranno circa una trentina i dispositivi in dotazione ai carabinieri.

Alla conferenza stampa che si è svolta stamattina nella sede della Procura della Repubblica di Bari per presentare il progetto Mobile Angel hanno partecipato, oltre a Rossi e Trombetti, il consigliere regionale pugliese delegato al Welfare, Ruggiero Mennea; la direttrice del dipartimento Welfare, Valentina Romano; Adriana De Serio, presidente di Soroptimist international – Club di Bari e le rappresentanti dei numerosi centri anti violenza attivi sul del territorio.

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