Il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato ha deciso di devolvere alla famiglia del brigadiere capo Carlo Legrottaglie, carabiniere ucciso lo scorso 12 luglio durante un inseguimento nelle campagne tra Francavilla Fontana e Grottaglie, l’intera somma ricevuta a titolo di risarcimento nel processo sulle minacce ricevute via social, attraverso Messenger, nell’ottobre del 2022.
L’udienza si è tenuta oggi nel Tribunale di Bari, dinanzi al giudice unico Antonietta Guerra. L’imputato è un 58enne e i fatti avvennero pochi giorni dopo l’insediamento del sottosegretario.
Grazie alle indagini degli agenti della Digos della Questura di Bari, l’autore delle minacce venne identificato in poche ore. Nel corso dell’udienza, l’imputato ha presentato richiesta di “messa alla prova”. Gemmato è difeso dall’avvocato Luciano Marchianò.
Dopo la decisione del sottosegretario di donare ai familiari di Legrottaglie la somma ricevuta a titolo di risarcimento, il generale Iacopo Mannucci Benincasa, comandante della Legione Carabinieri Puglia, si è reso disponibile – a quanto viene riferito – per rendere possibile la donazione.
Il processo è stato rinviato al 3 marzo 2026 per decidere sulla richiesta di messa alla prova.
