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Bari, mangiano al ristorante e si dileguano senza pagare il conto: boom di episodi nel fine settimana

Un fenomeno inatteso, improvviso e in rapida escalation ha segnato l’ultimo fine settimana barese. Diversi gruppi di persone, ma anche singoli avventori, hanno consumato pasti completi in numerosi ristoranti della città per poi dileguarsi senza saldare il conto. Un comportamento che, secondo le prime ricostruzioni e le testimonianze dei ristoratori, fa pensare che non si…
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Foto di repertorio (Cecilia Fabiano/ LaPresse)

Un fenomeno inatteso, improvviso e in rapida escalation ha segnato l’ultimo fine settimana barese.

Diversi gruppi di persone, ma anche singoli avventori, hanno consumato pasti completi in numerosi ristoranti della città per poi dileguarsi senza saldare il conto. Un comportamento che, secondo le prime ricostruzioni e le testimonianze dei ristoratori, fa pensare che non si tratta più di episodi isolati ma di vere e proprie azioni organizzate, messe in atto con una disinvoltura che ha lasciato il personale attonito.

Il tam tam tra esercenti è iniziato sabato sera, quando in un locale del centro storico un gruppo di quattro ragazzi ha ordinato antipasti, pesce e vino, approfittando della confusione dell’orario di punta per allontanarsi con la scusa di una telefonata urgente. Il tempo di accorgersi dell’assenza e al tavolo non c’era più traccia dei clienti.

Nel giro di poche ore casi simili sono stati segnalati sul lungomare, a Madonnella, in zona Poggiofranco e persino nei quartieri periferici, dove la tranquillità del servizio serale è stata interrotta da fughe improvvise verso scooter parcheggiati poco distanti.

A rendere il quadro ancora più allarmante è la sistematicità dei comportamenti. In diversi locali, infatti, i fuggitivi avrebbero agito seguendo uno schema ricorrente: arrivano a piccoli gruppi, mantengono un atteggiamento cordiale, ordinano senza mostrare alcuna esitazione e, poco prima della richiesta del conto, si dileguano con un pretesto.

«Non parliamo più di ragazzate o di persone disperate», racconta il titolare di una trattoria del murattiano, che aggiunge: «qui c’è qualcuno che studia i momenti di maggior affollamento e sfrutta la nostra buona fede. In una sola serata ho perso più di 150 euro».

L’impatto economico, sommato al clima di frustrazione, sta mettendo in allerta l’intero settore. Molti ristoratori hanno deciso di rivedere le procedure interne. Alcuni operatori hanno deciso di chiedere un anticipo al momento dell’ordinazione per gruppi numerosi, altri hanno potenziato il personale in sala per mantenere sempre sotto controllo i movimenti dei clienti. «È triste arrivare a questo punto», spiega la proprietaria di un bistrot sul mare, «perché il rapporto con le persone dovrebbe basarsi sulla fiducia. Ma abbiamo subito due episodi in quarantotto ore e non possiamo più rischiare».

Non meno complessa è la posizione dei camerieri, spesso i primi a subire le conseguenze immediate. In diversi locali sono scoppiate discussioni accese tra dipendenti e clienti sospettati ingiustamente, oppure scene di rincorse inutili verso chi si era già dileguato in strada. «Capita che veniamo rimproverati per non aver vigilato», confida un giovane cameriere, «ma non possiamo controllare tutto. Non siamo buttafuori».

Le forze dell’ordine hanno raccolto numerose segnalazioni e stanno verificando la presenza di eventuali collegamenti tra i vari episodi. Determinate attività hanno messo a disposizione le immagini delle telecamere interne per identificare volti e movimenti sospetti. Pur non essendoci ancora un quadro definitivo, gli investigatori ipotizzano che alcuni dei responsabili possano aver colpito più volte durante la stessa serata, cambiando zona per eludere i controlli.

Intanto, la città si interroga sulle cause di un’ondata tanto anomala quanto preoccupante. C’è chi parla di semplice emulazione nata sui social, chi invece vede dietro queste fughe un tentativo di sfruttare l’affollamento dei weekend pre-natalizi. Qualunque sia l’origine, ristoratori e camerieri sperano che questa moda del «pasto a scrocco» si esaurisca in fretta, prima che la fiducia reciproca, ingrediente fondamentale della vita cittadina, venga irrimediabilmente compromessa.

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