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Bari Cronaca

Bari, locanda affittacamere completamente abusiva nel quartiere Libertà: il Comune dispone la chiusura

Vitto e alloggio per 120 euro al mese, solo vitto a 80 euro. Sono i prezzi di una locanda affittacamere del quartiere Libertà di Bari che, però, era completamente abusiva.

A scoprirla sono stati gli agenti della polizia locale del capoluogo pugliese, intervenuti sul posto a seguito di diverse segnalazioni e lamentele da parte dei residenti dovute ai forti odori e agli intensi fumi provenienti dalla cucina del locale.

I vigili, a seguito di una serie di appostamenti, hanno potuto notare un costante via vai di persone di nazionalità straniera che entravano e uscivano dall’immobile, spesso impegnate a mangiare alimenti di vario genere o con buste contenenti cibo.

Gli agenti della polizia locale hanno così deciso di ispezionare la struttura scoprendo che il responsabile gestiva una vera e propria locanda con servizio di ristorazione e bar. Gli spazi interni, poco illuminati e privi della dovuta areazione, erano arredati con tavoli, sedie e allestimenti del tutto inadeguati.

Le camere, poi, sono apparse tutte utilizzate da ospiti. C’erano, infatti, scarpe, indumenti, accessori per l’igiene personale e ciabatte multipresa con diversi caricabatteria per telefoni cellulari. Persino sul soppalco, probabilmente non autorizzato, il gestore aveva ricavato quattro posti letto. In fondo al corridoio dell’immobile era stata allestita una cucina, anch’essa senza areazione, dalla quale si accede all’unico servizio igienico esistente.

La cucina, predisposta con elettrodomestici e fornelli improvvisati, veniva utilizzata dal gestore, anche locatario dell’immobile, che all’occasione si destreggiava come cuoco per gli avventori.

In cucina c’erano sei bombole gpl, di cui due collegate ai fornelli (un bruciatore da campo e un fornello da campeggio a due fuochi). Per il forte odore di gas sono dovuti intervenire i vigili del fuoco, accertando la perdita di una delle bombole che rappresentava potenziale pericolo per l’incolumità non solo degli ospiti, anche in considerazione della precarietà dell’impianto elettrico, verosimilmente non a norma.

Nel locale, come emerso, i cibi pronti venivano venduti a 5 euro mentre il caffè costava un euro.

Dagli accertamenti eseguiti è emerso che l’attività era completamente abusiva e ne è stata disposta l’immediata chiusura.

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