Scoppia la polemica a Bari dopo la diffusione del regolamento per gestire le aperture di nuovi locali in città, documento ora al vaglio dei responsabili dei cinque Municipi. Un duro botta e risposta che ha smosso gli equilibri tra rappresentanti di categoria, amministrazione ed esercenti. Da un lato c’è il sindacalista Savino Montaruli che, di fronte alla paventata possibilità di introdurre limitazioni alle aperture di pubblici esercizi nelle zone più frequentate della città, sostiene che «parlare di aperture selvagge quando aperture selvagge non ce ne sono, visto che tutte le regole e le norme vengono rigorosamente rispettate, significa gettar fango su un’intera categoria di pubblici esercenti».
Montaruli si scaglia poi contro l’assessore allo Sviluppo locale, Pietro Petruzzelli, secondo lui «mal consigliato dai suoi fidi collaboratori» e «a digiuno di norme e leggi ormai vigenti da decenni, che egli sbaglia quando pensa, ingenuamente e contravvenendo a norme sovraordinate, di reintrodurre il regime autorizzatorio per i pubblici esercenti». Il sindacalista ritiene urgente la necessità di un incontro con il sindaco Vito Leccese, al quale è chiesto di convocare un tavolo di confronto con le parti.
«Lì capiremo davvero quale sia la natura malefica da cui parte tutta questa sceneggiata – aggiunge – Per noi è fondamentale visto che quei provvedimenti, qualora assunti, non resterebbero senza un’azione legale a supporto dei diritti delle imprese e a salvaguardia di una categoria messa sotto ai piedi, umiliata e denigrata».
La denuncia
Una richiesta di chiarimento da parte dell’amministrazione barese è arrivata anche da Prinz Zaum, libreria e luogo d’incontro culturale in via Cardassi. I titolari denunciano sui social di aver ricevuto tre controlli della polizia locale in appena una settimana, con tanto di «minaccia» di un quarto in vista.
«Giovedì 16 gennaio due agenti della polizia annonaria del Comune di Bari si sono presentate da noi per un primo controllo informale – hanno scritto in un messaggio di sfogo pubblicato sui social – Quattro giorni dopo, lunedì 20 alle 18, sono tornate per il controllo formale di tutta la documentazione mentre era in corso la presentazione di un libro. Il controllo è durato due ore e mezza. Giovedì 23, due giorni dopo l’ultimo controllo e una settimana dopo il primo, due diversi agenti della stessa polizia amministrativa del Comune sono tornati da noi a richiederci l’esibizione di tutti gli stessi documenti. E ci hanno detto che sabato torneranno».
Controlli che, a detta dei gestori del locale, «hanno constatato una gestione corretta della nostra attività e il rispetto delle norme». Di qui la richiesta di accesso agli atti che motivano «le ragioni di tanta attenzione».
La risposta di Leccese
Al post-denuncia di Prinz Zaum ha risposto il sindaco Vito Leccese, dichiarando che il primo dei controlli è avvenuto «a seguito dell’esposto di una cittadina caduta nei pressi del locale, il secondo per una verifica di routine sull’occupazione di suolo pubblico, il terzo per monitorare il rispetto del codice di autoregolamentazione che Prinz Zaum, insieme a circa 60 altri locali del quartiere, ha condiviso con l’amministrazione e sottoscritto». Confermando quindi che non vi è stato «nessun accanimento, nessun intento vessatorio, né verso Prinz Zaum né verso nessun locale della città». s.n.