Giuseppe De Benedictis, ex gip di Bari condannato in via definitiva a nove anni di reclusione per traffico e detenzione di armi ed esplosivi e a sette anni per corruzione in atti giudiziari, è affetto da una serie di patologie croniche e irreversibili che non gli consentirebbero di essere adeguatamente curato in carcere.
È la conclusione a cui sono arrivati i consulenti nominati dal Tribunale di sorveglianza di Bari, chiamato a decidere sul differimento dell’esecuzione della pena nei confronti dell’ex magistrato, ai domiciliari dal novembre 2021.
Nel 2024, nei suoi confronti, diventò definitiva la condanna per il maxi arsenale di armi nascosto nella villa di Andria dell’imprenditore Antonio Tannoia; a marzo scorso, invece, è passata in giudicato la condanna per i quattro ordini di scarcerazione emessi dietro il pagamento di tangenti da parte dell’avvocato Giancarlo Chiariello.
Oltre ai periti nominati dal Tribunale, anche i consulenti della difesa (avvocati Saverio Ingraffia e Filippo Castellaneta) e della Procura generale, hanno univocamente dichiarato che le condizioni di salute di De Benedictis sarebbero incompatibili con il carcere. Il Tribunale si è riservato, la decisione arriverà nei prossimi giorni.