Con il concerto a cura della Fanfara dell’istituto comprensivo «Massari Galilei» si è aperta la seconda giornata degli Stati Generali dell’Infanzia, appuntamento che ha coinvolto istituzioni, scuole, terzo settore e famiglie in un confronto ampio e partecipato sul futuro dei bambini e delle bambine della città di Bari. A dare avvio ai lavori, condotti dalla giornalista della Stampa, Elisa Forte, è stato l’assessore comunale alla Conoscenza, Vito Lacoppola. «Abbiamo dato avvio alla sottoscrizione del protocollo di rete. Il primo firmatario è stato il sindaco e, a seguire, tutte le istituzioni presenti, dall’Asl al Policlinico. La giornata ha avuto una grande risonanza mediatica in città».
La relazione
Un intervento che ha introdotto l’incontro con Alberto Pellai, psicoterapeuta dell’età evolutiva, protagonista della lectio inaugurale dal titolo «Lasciare l’infanzia ai bambini: la sfida del terzo millennio», ma prima Lacoppola ha espresso un auspicio: «Spero che questi Stati Generali non siano un punto di arrivo, ma solo un nuovo inizio». La mattinata è poi proseguita con la tavola rotonda «La rete integrata Zerosei: l’esperienza dell’ambito di Bari», un momento di confronto tra istituzioni e professionisti del settore. Sono intervenuti Maria Cristina Di Pierro, direttrice della Ripartizione Politiche Educative e Giovanili del Comune di Bari; Cesare Porcelli, direttore Uosvd Neuropsichiatria infantile e Autismo; Rosa Chieco, presidente dell’associazione Avvocati per i minorenni di Bari e Cristina Sunna, responsabile della promozione del Sistema Integrato ZeroSei della Regione Puglia.
Presente anche Giovanna Crisafulli, referente di Save the Children, che ha portato una testimonianza video delle famiglie destinatarie dei servizi cittadini ZeroSei. «Fin dall’avvio degli Stati Generali dell’Infanzia – spiega Di Pierro – l’obiettivo dichiarato è stato quello di affiancare al percorso di progettazione partecipata un sistema stabile, capace di evitare la dispersione del lavoro svolto dai sei tavoli tematici e dalle 91 realtà coinvolte tra istituzioni, scuole ed enti del Terzo settore. È infatti in fase di sottoscrizione un protocollo d’intesa per la creazione di una rete stabile dello 0-6 e di tavoli territoriali municipali, concepiti come luoghi permanenti di confronto e di attuazione condivisa del documento programmatico, in un settore cruciale per il futuro dei bambini».
I vari protagonisti
Tra le 91 realtà coinvolte ha un ruolo centrale la Regione Puglia, in particolare per quanto riguarda il sistema integrato 0-6. A tracciare una sintesi delle prospettive future è stata Cristina Sunna: «La Regione Puglia ha definito le strategie regionali per l’avvio del sistema integrato 0-6, creando le condizioni di contesto. Quello che abbiamo visto in questi due giorni a Bari è la ricaduta concreta di questo lavoro: un esempio pratico di cosa accade quando il sistema integrato viene realmente avviato». Secondo Sunna, l’attivazione del sistema produce reti di relazioni e rende possibile costruire politiche e strategie di intervento condivise. «È emersa con forza l’importanza della formazione delle famiglie, dell’attenzione ai bisogni del minore e, soprattutto, della necessità di un progetto educativo comune». Un progetto che metta al centro non solo i bambini o le famiglie, ma l’intera comunità educante. «Rifarsi a modelli basati prevalentemente sulla comunicazione digitale, piuttosto che su una comunicazione del fare, più concreta e relazionale, non sta dando buoni risultati. Così come non funziona una comunicazione familiare mediata esclusivamente da istituzioni ed educatori: il dialogo deve tornare ad abitare anche le famiglie». Sul piano normativo, Sunna ha ricordato che esiste già una disciplina del sistema regionale integrato 0-6, adottata dalla Giunta regionale l’11 agosto 2025, ma ancora in attesa di approvazione da parte del Consiglio regionale.
La mattinata si è conclusa con l’intervento di Gheti Valente, segretaria Giscel della Regione Puglia, con la rappresentanza delle scuole statali nel Coordinamento Pedagogico Territoriale di Bari e con le conclusioni dell’assessore Lacoppola. «Credo che l’obiettivo di ogni amministratore pubblico – ha concluso Lacoppola – sia lasciare alle future generazioni una traccia concreta. La traccia che mi auguro di poter lasciare è aver contribuito a costruire, per l’infanzia barese, un sistema integrato 0-6 davvero efficace, senza liste d’attesa e con la rete e la famiglia al centro di tutta la discussione pubblica».









