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Bari, sul lungomare c’è la “panchina della legalità”: «Un invito all’impegno perché la mafia è sempre attuale»

Sul lungomare di Bari arriva la "panchina della legalità", inaugurata oggi per commemorare le vittime delle stragi di Capaci e via D'Amelio e, più in generale, tutte le vittime innocenti della criminalità organizzata. L'opera, realizzata dall'artista Alberto Cramarossa e caratterizzata dai colori della bandiera italiana, porta un messaggio esplicito: "Possiamo fare qualcosa", un invito all'azione…
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Sul lungomare di Bari arriva la “panchina della legalità“, inaugurata oggi per commemorare le vittime delle stragi di Capaci e via D’Amelio e, più in generale, tutte le vittime innocenti della criminalità organizzata.

L’opera, realizzata dall’artista Alberto Cramarossa e caratterizzata dai colori della bandiera italiana, porta un messaggio esplicito: “Possiamo fare qualcosa“, un invito all’azione rivolto a tutti i cittadini.

L’iniziativa, promossa dall’Associazione nazionale magistrati (Anm) di Bari in collaborazione con il Municipio 1 del Comune, ha visto la partecipazione di numerose autorità. Tra i presenti figuravano il procuratore di Bari, Roberto Rossi, la presidente dell’Anm di Bari, Antonella Cafagna, il prefetto Francesco Russo, l’assessore comunale alla Legalità, Nicola Grasso, e la presidente del Municipio 1, Annamaria Ferretti.

La presidente dell’Anm di Bari, Antonella Cafagna, ha sottolineato come la panchina vada oltre la semplice retorica, ponendosi come un simbolo che ricorda che la mafia è un fenomeno culturale che richiede un impegno costante da parte della società civile e, in particolare, dei giovani, in favore della legalità. Ha ribadito che «la mafia è un’educazione distorta alla violenza, al privilegio e al silenzio», e che la panchina vuole diffondere il messaggio opposto: la possibilità di praticare la legalità per contrastare il potere mafioso.

Anche il procuratore Roberto Rossi ha enfatizzato l’importanza di ricordare coloro che si sono sacrificati per il Paese, sottolineando come la lotta alla mafia debba rimanere sempre attuale e richieda l’impegno di tutti. Ha concluso ribadendo la necessità di «riconquistare i territori dallo Stato».

L’assessore comunale alla Legalità, Nicola Grasso, ha definito «felice» la scelta di posizionare la panchina nel centro della città, poiché essa invita ad «aprire lo sguardo e non rimanere chiusi nell’omertà e nella paura». La panchina, nelle sue parole, deve diventare uno stimolo per i cittadini a rivolgersi alle istituzioni anziché alla criminalità, evidenziando il ruolo fondamentale dell’antimafia sociale.

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