Chiude in pareggio, con un piccolo avanzo di gestione di circa 37mila euro, il bilancio 2024 del teatro Petruzzelli di Bari. Il documento è stato approvato dal Consiglio di indirizzo presieduto dal sindaco del capoluogo pugliese Vito Leccese.
Il Petruzzelli, afferma il primo cittadino che è anche presidente della Fondazione lirica, «è una grande impresa culturale sulla quale la città di Bari può innestare importanti iniziative artistiche. Fare ogni anno il punto sui numeri del bilancio, significa rendere conto ai cittadini su come vengono investite le loro risorse. In questi ultimi anni c’è stato un intenso lavoro sul riassetto del patrimonio della Fondazione grazie alle disponibilità finanziarie trasferite all’ente dal decreto interministeriale n. 343 del 19/09/2022, con le quali abbiamo acquistato una importante dotazione impiantistica e strumentale. Inoltre, abbiamo potuto acquistare e realizzare la nuova sala coro, nelle immediate vicinanze del teatro, nonché un’area in zona industriale che accoglierà il deposito delle scenografie».
La Fondazione Petruzzelli, prosegue Leccese, «può vantare un patrimonio netto di circa 10,8 milioni, che conferisce stabilità alla produzione. I dati patrimoniali, nel loro insieme, ci consentono di essere ottimisti sul futuro del Teatro Petruzzelli e di dedicarci al miglioramento del suo brand, ritenuto strategico anche ai fini della promozione territoriale della città di Bari e della regione Puglia».
Il direttore amministrativo e sovrintendente ad interim della Fondazione, Nicola Grazioso, evidenzia che «il bilancio rappresenta un ottimo punto di equilibrio tra la quantità e la qualità della produzione artistica che si è realizzata nel corso del 2024. Complessivamente, nel 2024, i costi della gestione caratteristica sono stati di poco superiori ai 19,1 milioni, quasi interamente coperti dai ricavi e contributi».
Quanto alle retribuzioni dei lavoratori teatrali, quelle «del Petruzzelli sono incrementate in media di oltre il 15%».
I debiti verso i fornitori, al 31 dicembre 2024, «ammontano a circa 1,1 milioni di euro, l’11% dei costi operativi depurati dalle retribuzioni, che sono da ritenersi assolutamente fisiologici per le dimensioni economiche dell’ente», conclude Grazioso.