È «infondato» il ricorso presentato dal cittadino barese Donato Cippone sulla presunta ineleggibilità del sindaco di Bari, Vito Leccese.
Lo ha stabilito il Tribunale del capoluogo pugliese che ha respinto il ricorso di Cippone, a sua volta candidato al Consiglio comunale di Bari, che chiedeva di accertare l’ineleggibilità di Leccese e la sua decadenza dalla carica di sindaco.
“Dalla documentazione in atti risulta inequivocabilmente che Leccese all’epoca della sua candidatura non versava in alcuna causa di ineleggibilità, essendosi risolto il rapporto di lavoro quale Capo di Gabinetto dal 1.1.2024 ed essendo cessato anche l’incarico a titolo gratuito dal 2.5.2024″, afferma il Tribunale di Bari.
Nel respingere il ricorso, i giudici hanno anche condannato Cippone a pagare le spese legali sostenute da Leccese per la causa.
Il sindaco, secondo quanto sostenuto dal ricorrente, si sarebbe trovato in una situazione di ineleggibilità per aver ricoperto, anche dopo l’accettazione della candidatura e “fino al turno del ballottaggio” l’incarico di capo di gabinetto dell’ex sindaco Antonio Decaro. Leccese ha invece evidenziato come il Comune avesse risolto il suo contratto di lavoro e di essersi “astenuto dal compimento di qualsiasi atto inerente al suo pregresso incarico di Capo di Gabinetto” dal primo gennaio 2024, e di “essersi dimesso anche dall’incarico a titolo gratuito per il supporto all’Ufficio di Gabinetto a far data dal 2.5.2024, prima del termine stabilito per la presentazione delle candidature”. Argomenti che hanno convinto i giudici, che hanno respinto il ricorso ritenendolo “infondato”.