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Bari, “Il silenzio grande” apre il Bif&st e premia Gassmann | FOTO

Grande entusiasmo di pubblico per i protagonisti della prima giornata del Bif&st di Bari. Ieri mattina, al teatro Piccinni, è stato proiettato il film “Il silenzio grande”, per la regia di Alessandro Gassmann con la sceneggiatura di Andrea Ozza e dello scrittore napoletano Maurizio De Giovanni. Un film (e anche uno spettacolo teatrale) per il…

Grande entusiasmo di pubblico per i protagonisti della prima giornata del Bif&st di Bari. Ieri mattina, al teatro Piccinni, è stato proiettato il film “Il silenzio grande”, per la regia di Alessandro Gassmann con la sceneggiatura di Andrea Ozza e dello scrittore napoletano Maurizio De Giovanni. Un film (e anche uno spettacolo teatrale) per il quale hanno ricevuto, in apertura del Festival serale al teatro Petruzzelli, il prestigioso premio “Furio Scarpelli” per la migliore sceneggiatura.

«È un film che manifesta la sensibilità e la tenerezza del regista e rimanda alla sua capacità di aver compreso il testo alla perfezione – esordisce lo scrittore -. Questa sceneggiatura non è di facile interpretazione e sono felicissimo di questo risultato. De Giovanni sente quindi di aver collaborato a un lavoro che ha dato i suoi frutti migliori. «Io mi occupo solo delle storie – continua – e mi sembra che la parte più complicata sia proprio la loro, in quella tensione del portare in scena quello che ho pensato e scritto. Sono grato ad Alessandro e a tutti coloro che hanno partecipato a questo progetto».
E ieri pomeriggio, nelle effervescenti atmosfere del Bif&st al teatro Margherita, un altro progetto in primo piano: il libro di Alessandro Gassmann “Io e i #greenheroes” scritto con Roberto Bragalone (edito da Piemme). Un’autobiografia, un diario di impegno civico per guardare alla Terra come un patrimonio da salvaguardare. «Da salvare soprattutto – ribatte l’attore – ed è per questo che mi scopro un attivista convinto ed evidenzio tutti coloro che si impegnano in tal senso. Riguarda il futuro di tutti, in primis quello dei nostri figli». Parlare meno e andare ai fatti quindi. Alessandro si attiva come regista e scrittore sul filo dell’empatia. «Non riesco a concentrarmi su me stesso e guardo all’oggi per migliorare il prossimo. L’aver piantumato a Taranto, città simbolo dell’inquinamento, 200 alberi significa per me esattamente questo: occuparci del nostro ecosistema iniziando dalle piccole cose».

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