«In questo modo speriamo di riuscire a ringraziarlo in morte per tutto quello che ha fatto per noi in vita». Lo ha detto così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, durante la cerimonia di intitolazione del pronto soccorso del Policlinico di Bari al dottor Vito Procacci, direttore del reparto di emergenza-urgenza, tragicamente scomparso ad agosto scorso.
“Ogni suo gesto di cura, ogni parola di conforto che ha speso in questo luogo di dolorosa necessità, sono state un seme piantato nel cuore dell’umanità”, recita la targa scoperta oggi nel pronto soccorso che Procacci ha diretto negli ultimi sei anni.
L’intitolazione del pronto soccorso a Procacci, ha aggiunto Emiliano, «è un po’ un atto dovuto, perché molti anni fa, quando ristrutturammo questo pronto soccorso e gli altri delle principali città pugliesi, il modello di riferimento fu proprio questo del Policlinico di Bari che è stato in gran parte studiato e voluto da Vito Procacci».
Tra le più novità più significative introdotte proprio da Procacci l’infermiere di processo, preso oggi a modello per le altre strutture in Puglia per ridurre la conflittualità tra medico urgentista e familiari dei pazienti. Al Policlinico di Bari è collocato all’interno delle aree di presa in carico, e si occupa di monitorare costantemente e di dare informazioni ai pazienti che sono in attesa di essere visitati e ai loro parenti che chiedono delucidazioni sul percorso diagnostico.
C’è poi il nucleo assistenziale avanzato, che rappresenta un esempio di integrazione medico-infermieristica per la valutazione e il trattamento precoce dei pazienti con criticità intermedia.
L’unità operativa di emergenza-urgenza dell’ospedale universitario barese ha fatto registrare nell’ultimo anno oltre 87mila accessi (una media di oltre 230 accessi al giorno), di cui circa 6mila tra codici rossi e arancioni e eseguito oltre 123mila prestazioni e consulenze in pronto soccorso.