Per 53 anni è stato il faro della formazione professionale in edilizia, trasformando una scuola locale in un modello d’eccellenza per tutto il Mezzogiorno. Questa mattina, il Formedil-Bari ha voluto incidere nella pietra la memoria del Cavaliere del Lavoro Ing. Michele Matarrese, intitolandogli ufficialmente la Sala Convegni della sede.
Una cerimonia intensa e partecipata, che ha visto riunirsi il gotha dell’edilizia pugliese, le istituzioni e i sindacati per celebrare l’uomo che ha guidato l’ente dal 1971 al 2022. A fare gli onori di casa i vertici attuali: il presidente (e figlio) Salvatore Matarrese, il vicepresidente Saverio Loiudice e il direttore Silvano Penna.
Il momento clou è stato lo svelamento della targa, accompagnato da un’iniziativa speciale di Poste Italiane: un annullo filatelico celebrativo apposto su cartoline affrancate con la serie “Democratica 2019”. Le immagini scelte non sono casuali: richiamano il lavoro, la famiglia e la tenacia imprenditoriale, i tre pilastri dei 92 anni di vita dell’Ingegnere. Presente, commossa, la famiglia Matarrese: la moglie Elisa e i figli Salvatore, Marco e Palma.
«Quello di oggi è un atto dovuto per tutto quello che ha fatto in 53 anni di presidenza, un unicum a livello nazionale», ha dichiarato Salvatore Matarrese. «Mio padre, figlio di un operaio diventato grande imprenditore, ha creato la scuola di formazione più importante del Sud Italia. Per questo intitoleremo anche una borsa di studio a suo nome: vogliamo premiare gli studenti migliori del Politecnico e degli istituti tecnici, accompagnandoli nel percorso scolastico nel ricordo di chi ha fatto la stessa strada».
La figura di Michele Matarrese è stata ricordata anche per la sua capacità di dialogo. «Ha saputo gestire l’armonia tra mondo degli imprenditori e sindacati», ha sottolineato ancora il figlio Salvatore. Un concetto ribadito da Stefano Macale, Direttore del Formedil Italia: «L’ho conosciuto anche come controparte sindacale. Ha interpretato benissimo il ruolo delle parti sociali, formando un ente che fosse realmente al servizio dei lavoratori e delle imprese». «Un omaggio sentito a un uomo che continuerà a ispirare le future generazioni al rispetto delle regole e dei contratti», ha concluso il vicepresidente Loiudice.
