Si preannuncia una battaglia serrata quella tra il Comune e la Dilman Costruzioni Srl, in merito alla realizzazione di un complesso edilizio destinato a residenze e uffici. La struttura sarebbe dovuta sorgere in via Marin, nel quartiere San Pasquale. Ieri mattina, la giunta comunale ha approvato una delibera con la quale, nell’ambito della Conferenza di servizi indetta dalla Zes unica, esprime parere contrario sulla proposta di lottizzazione. Alla base del rifiuto, ci sono una serie di pareri contrari di natura tecnica e giuridica precisati nell’istruttoria prodotta dal settore Pianificazione attuativa della ripartizione Sviluppo strategico del territorio insieme alla Ripartizione Ivop.
Il precedente
La questione ha origine nel 2022. Il progetto presentato dalla Dilman Costruzioni e oggi sottoposto alla procedura della conferenza di servizi autorizzatoria della Zes “duplica”, infatti, quello già presentato a dicembre del 2022 presso il settore Pianificazione attuativa della ripartizione Sviluppo del territorio del Comune di Bari. L’istruttoria condotta a suo tempo dagli uffici comunali aveva rivelato una serie di criticità inerenti il computo delle grandezze urbanistico-edilizie da cui dipendono anche la quantificazione delle aree da cedere, i parcheggi, le autorimesse e il verde condominiale nonché le distanze da confini, strade e fabbricati esistenti. Il settore Pianificazione attuativa aveva quindi richiesto, il 7 maggio di quest’anno, un aggiornamento della soluzione progettuale, cui la Dilman Costruzioni s.r.l non ha dato seguito, riproponendo alla Zes lo stesso progetto e chiedendo l’indizione della conferenza di servizi, cui è seguita la deliberazione della Giunta comunale.
I prossimi passi
Il provvedimento sarà quindi inoltrato dagli Uffici comunali alla Struttura di Missione Zes per rendere, nella sede della conferenza di servizi, il formale dissenso del Comune, anche nella sua veste di amministrazione competente alla gestione delle trasformazioni urbane in coerenza con la disciplina di governo ed uso del territorio. La Giunta, in particolare, ha rilevato l’estraneità del progetto proposto rispetto all’ambito di intervento della Struttura di Missione Zes. Infatti, l’Ufficio ministeriale “S.U.D. ZES” può procedere, nei casi espressamente previsti dalla disciplina, con una autorizzazione unica per facilitare la realizzazione di iniziative produttive. E tuttavia l’istanza avanzata da Dilman non risulta coerente con la norma di riferimento sia per la carenza dei requisiti soggettivi della società proponente, sia per l’assenza dei presupposti oggettivi richiesti dalla citata disciplina.
«Il Comune di Bari – dichiara l’assessora alla Rigenerazione urbana e vice sindaca Giovanna Iacovone – non può consentire l’aggiramento sia della normativa urbanistica, che attribuisce centralità al Comune in materia di governo del proprio territorio, sia di quella con cui lo Stato ha inteso rilanciare l’economia nelle aree del Mezzogiorno attraverso l’istituzione della ZES. Il Comune deve restare protagonista delle scelte sul territorio urbano e per questo ci opporremo a qualsiasi scorciatoia dettata da egoismi economici e speculativi. La normativa sulla ZES va applicata all’interno di coordinate ben precise e di maglie strette, altrimenti diventerebbe il cavallo di troia per derogare alle regole fondamentali del governo del territorio che sono individuate nell’interesse di tutti. Non possiamo rischiare di trovarci di fronte ad un altro piano casa sotto mentite spoglie».