Monta la polemica nata nei giorni scorsi in merito al cantiere sul sito dell’ex Fibronit di Bari, partito la prima settimana di aprile e fermo da almeno due settimane. Sul terreno nel cuore del quartiere Japigia, proprio dove un tempo sorgeva lo stabilimento dell’amianto, entro il 2026 dovrebbe essere terminato il parco della Rinascita.
Sulla questione, però, è intervenuto il comitato cittadino Fibronit che ha voluto fare chiarezza sulla temporanea sospensione dei lavori per la realizzazione dell’area verde. «Il comitato è stato in contatto diretto con i responsabili delle imprese operanti nell’area per comprendere i motivi dello stop – fanno sapere – La risposta ottenuta è stata chiara e puntuale».
L’avanzamento dei lavori
Stando a quanto si apprende, dunque, il progetto esecutivo ha superato la verifica di Asset, della Regione Puglia. È stato anche effettuato un sopralluogo del sito con i tecnici di Ferrovie del Sud Est (Fse) e della Regione per ottenere la deroga relativa alle distanze dai binari. E proprio nell’arco di questa settimana il Comune di Bari dovrebbe approvare il progetto esecutivo.
Nel frattempo, il comitato riferisce che le imprese coinvolte nel progetto hanno svolto «tutte le attività possibili in attesa di questa approvazione» e sottolinea che continuerà a monitorare «l’evoluzione della situazione per confermare quanto dichiarato, ma al momento non abbiamo motivo di dubitare dei chiarimenti forniti».
Il progetto
Grazie al co-finanziamento del Pnrr, l’ex Fibronit diventerà un’area verde aperta a tutta la città, con spazi di socializzazione, aree per lo sport e per i bambini, servizi e un imponente progetto di forestazione urbana.
Il parco della Rinascita interessa un’area che si sviluppa lungo via Caldarola fino all’incrocio del ponte di Padre Pio con viale Magna Grecia, delimitata dalla linea ferroviaria delle Ferrovie Sud-Est e di Rfi. Si estende su un’area di 146.850,70 metri quadrati (14 ettari) che congiunge i quartieri Japigia, Madonnella e San Pasquale. L’importo complessivo dei lavori è di circa 16 milioni di euro, di cui 3,5 messi a disposizione dalla Regione Puglia e 11,5 milioni dei fondi Pnrr e 1,5 milioni di fondi per opere indifferibili.