«I giovani esprimono da sempre un profondo bisogno di socialità e aggregazione» ed è compito delle istituzioni «leggere questa necessità come un’opportunità per educare alla convivenza civile» piuttosto che «un problema da reprimere». I ristoratori del quartiere Umbertino di Bari, tramite l’Unione Horeca Puglia, entrano per la prima volta nel merito delle polemiche scoppiate durante le giornate di festa patronale in onore di San Nicola.
Sulla questione sono intervenuti i residenti, il sindaco Vito Leccese e anche gli stessi ragazzi che il 7 e l’8 maggio hanno organizzato una “festa” nel cuore della movida barese. Ora gli esercenti prendono la parola per ricordare che «gli spazi pubblici devono tornare a essere luoghi di incontro, non di conflitto» e lo fanno organizzando, domani mattina, un incontro in Largo Adua per confrontarsi con cittadini e istituzioni.
Il ruolo di locali e ristoranti
Ad essere evidenziato è il ruolo sociale che le attività di somministrazione svolgono all’interno di una comunità. Dai dati diffusi dai ristoratori emerge come nel capoluogo pugliese, tra il 2012 e il 2024, il numero di attività legate alla ristorazione e all’ospitalità ha registrato un’impennata, con +116 unità nel centro storico e +273 nel resto della città. Nel 2023, la spesa delle famiglie nella ristorazione a Bari e nella Bat ha raggiunto 5,5 miliardi di euro, mentre il settore dei pubblici esercizi ha dato lavoro a oltre 31mila persone nella Città metropolitana di Bari.
In riferimento alla Tari (Tassa sui rifiuti), l’associazione riporta che nel 2024 le attività di ristorazione hanno generato una quota pari a circa 70 milioni di euro e che il Canone unico per l’occupazione del suolo pubblico, nello stesso anno, ha prodotto un incasso di circa 4,5 milioni. Cifra destinata ad aumentare in vista delle nuove tariffe, che prevedono rincari fino al 100% entro il 2026.
«Questi numeri parlano chiaro – conclude la nota di Horeca – È inaccettabile che il comparto venga penalizzato o additato come responsabile di comportamenti che avvengono all’esterno dei locali e che competono all’intervento delle forze dell’ordine. Noi operatori abbiamo sempre dimostrato responsabilità e volontà di collaborazione».
Il caso
La polemica, che è la punta dell’iceberg di una questione di cui si discute da anni, è esplosa durante i festeggiamenti per San Nicola, quando alcuni ragazzi hanno organizzato via social delle vere e proprie feste all’aperto nel quartiere Umbertino. Serate passate tra musica ad alto volume fino all’alba, casse posizionate sulle auto e karaoke. Una situazione che ha scatenato la rabbia dei residenti, da anni impegnati in “battaglie” per ritrovare la tranquillità nel quartiere, soprattutto nei mesi estivi.
Sul tema, nei giorni scorsi, si è espresso anche il primo cittadino che, se in un primo momento ha “minacciato” un aumento dei controlli e provvedimenti, ha in seguito fatto un passo indietro. Dichiarando di non voler tornare ai divieti e alle regole adottate nei mesi passati, Leccese ha chiesto che si dimostri più rispetto e ha annunciato di voler proseguire proseguire con il percorso di partecipazione sulle politiche della notte per «guardarci in faccia e lavorare insieme a nuove soluzioni».