Nel 2024 il Comune di Bari ha incassato 3,6 milioni di euro dalla tassa di soggiorno, introdotta nell’ottobre del 2023. Dalla lotta all’evasione fiscale, invece, nelle casse dell’ente sono entrati 16 milioni di euro, il 60% in più rispetto all’anno precedente quando erano stati recuperati 10 milioni.
I dati sono contenuti nel rendiconto di gestione presentato dall’assessore al Bilancio e alla Fiscalità locale, Diego De Marzo, e dal direttore della ripartizione Servizio finanziario, Giuseppe Ninni.
Quanto alle spese di investimento, al termine dell’esercizio finanziario 2024 le spese in conto capitale ammontano a 106 milioni di euro, in linea con il 2023, e – spiega il Comune – “forniscono la misura complessiva dei cantieri aperti in tutta la città al 31 dicembre 2024, che quota circa 237 milioni di euro”.
Contemporaneamente, continua a ridursi il debito di finanziamento dell’ente: lo stock di debito al 31 dicembre 2024 è pari a 75 milioni di euro (meno 7,4% rispetto al 2023). Dal documento emerge inoltre che la disponibilità di cassa complessivamente a disposizione dell’ente è di oltre 377 milioni di euro, con un incremento del 26,51% rispetto al 2023 (298 milioni), del 9,1% rispetto al 2022 (343 milioni), del 27% rispetto al 2021 (270 milioni) e del 61% rispetto al 2020 (234 milioni).
Nel quinquennio 2020/2024, quindi, la liquidità del Comune di Bari è aumentata di oltre 143 milioni di euro. Dal rendiconto di gestione si evince che i crediti dell’ente ammontano a circa 470 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 490 milioni di euro registrati al termine dell’esercizio 2023. Quanto ai crediti di natura tributaria, in particolare, nel 2024 sono diminuiti di circa 13 milioni rispetto al 2023.
«Migliora la capacità di riscossione dell’ente, si riducono i residui attivi, aumentano gli introiti dell’attività di recupero dell’evasione, cala lo stock di debito, si riducono i tempi di pagamento e il debito complessivo da transazioni commerciali», commenta de Marzo.