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Bari, fuga di notizie sul sequestro del Centro Carni: i Palermiti lo sapevano 2 mesi prima

Investigatori infedeli, a disposizione del clan Parisi-Palermiti, li avrebbero avvisati con largo anticipo rispetto all’esecuzione, del sequestro del Centro Carni, a Japigia. È quello che emerge da un’intercettazione ambientale, depositata ieri dal pm antimafia Fabio Buquicchio, nell’udienza dinanzi ai giudici del Riesame chiamati a valutare la posizione di Luigi Mendola. Il personaggio Luigi Mendola, soprannominato…

Investigatori infedeli, a disposizione del clan Parisi-Palermiti, li avrebbero avvisati con largo anticipo rispetto all’esecuzione, del sequestro del Centro Carni, a Japigia. È quello che emerge da un’intercettazione ambientale, depositata ieri dal pm antimafia Fabio Buquicchio, nell’udienza dinanzi ai giudici del Riesame chiamati a valutare la posizione di Luigi Mendola.

Il personaggio

Luigi Mendola, soprannominato “Il cubano”, è ritenuto il prestanome di numerose attività di fatto appartenenti al boss Eugenio Palermiti. Nell’udienza di ieri, i legali di Mendola hanno riproposto richiesta di scarcerazione dopo che i giudici della Cassazione avevano ritenuto non attuale la sua pericolosità mafiosa. La Dda, invece, ritiene che vi sia e, per dimostrarlo, hanno depositato un’informativa della guardia di finanza, che dimostrerebbe come anche a distanza dai fatti contestati, Mendola sia ancora parte attiva del clan Palermiti.

La fuga di notizie

Nell’informativa, depositata anche nel processo Codice Interno ai 108 imputati che hanno chiesto il con rito abbreviato, le intercettazioni ambientali tra Gianni Palermiti, figlio del boss Eugenio, e sua moglie Anna Pascazio. È proprio lei che, dimentica della possibilità di essere intercettata, che avvisa suo marito dell’imminente sequestro dell’azienda Centro Carni, formalmente intestata a Luigi Mendola, ma per gli inquirenti di proprietà dei Palermiti. Ma la data in cui la conversazione viene registrata è singolare: è il 21 giugno 2022, ben due mesi e mezzo prima che il sequestro venga effettivamente eseguito, un mese e mezzo prima che il tribunale lo autorizzi.

L’avvertimento

Anna: «Allora, il Centro Carni, quello grande, lo dobbiamo chiudere perché lo devono, ci hanno detto pure che lo devono sequestrare, sicuro al 100 per cento».
Gianni: «Chi?».
A.: «Non dire “chi? e chi?”. Lo devono sequestrare, allora prima che te lo sequestrano …».
G.: «E perché lo devono sequestrare? Se lo devono sequestrare hanno qualcosa da dimostrare».
Camilla: «Se lo dice, è perché sono tante le cose che hanno detto, ci sarà un motivo».
A.: «Ci sono motivazioni».

Poi la donna cambia discorso, entrando nel merito della gestione della macelleria, della qualità della carne e del comportamento di chi ci lavora. Ma Gianni Palermiti torna sull’argomento.

G.: «Quindi deve chiudere».
A.: «Allora, la macelleria, ha detto Sergio, se voi la chiudete ora …».

A interrompere la madre, forte di una consapevolezza ormai acquisita, è Eugenio Palermiti junior, ora in carcere per aver portato armi in discoteca quando fu uccisa al suo posto Antonella Lopez. Il giovane le fa cenno con il dito sulla bocca e poi si guarda intorno per indicare la presenza di telecamere.

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