Una linea diretta, a disposizione dei soli esercenti, collegata direttamente con le forze dell’ordine. È solo una delle proposte di cui si è discusso ieri nell’incontro voluto dall’Unione Horeca Puglia per discutere della situazione nel quartiere Umbertino di Bari.
I ristoratori hanno colto l’occasione per esprimere le proprie preoccupazioni dopo il caos esploso nei giorni della festa di San Nicola, quando migliaia di giovani hanno “invaso” il quartiere per partecipare a vere e proprie feste organizzate sui social. Una trentina di ristoratori della zona che, al fianco dell’assessore allo Sviluppo locale Pietro Petruzzelli, hanno aperto un dibattito partendo dal tema delle politiche giovanili.
«Le esigenze di socialità che hanno le nuove generazioni in questa città purtroppo non incontrano spazi adeguati» commenta Gianni Del Mastro, presidente di Horeca Puglia e ristoratore barese, che ha espresso la massima disponibilità degli esercenti a collaborare per trovare soluzioni che tutelino i diritti dei residenti, così come di commercianti e ragazzi.
Segnali positivi
«Non possiamo ritenerci responsabili di episodi singoli che vanno ben oltre quella che è la civile convivenza», esordisce Del Mastro. Accolta di buon grado da tutti i presenti all’incontro la proposta di attivare un numero verde a disposizione esclusiva dei locali da utilizzare in casi eccezionali, come quelli verificatisi il 7 e l’8 maggio scorsi. «Così si eviterebbe di militarizzare le piazze e bloccare stabilmente le pattuglie» specifica il rappresentante dei ristoratori che ha proposto anche di avvisare un periodo sperimentale in cui lanciare una «campagna pervasiva» sui social, nei luoghi di aggregazione, per sensibilizzare ed educare al rispetto.
Sull’ipotesi di delocalizzare la movida in zone come Largo Giannella, emersa nei giorni scorsi durante l’incontro del comitato per l’ordine e la sicurezza, dopo un’incertezza iniziale sembra che gli esercenti abbiano espresso la propria disponibilità ad approfondire la questione per giungere a una soluzione comune. «Discutiamone, capiamo logisticamente se è fattibile realizzare questo “villaggio della movida” e, se le condizioni sono convenienti, noi siamo aperti all’opzione», assicura Del Mastro.
La posizione dei residenti
«Ancora non si sa nulla di quello che sarà, ma dalle proposte che trapelano sono un disastro» commenta invece Mauro Gargano, presidente del comitato di salvaguardia della zona Umbertina, secondo cui queste ipotetiche soluzioni servirebbero solo ad accentrare ulteriormente gli spazi aggregativi. «Ora vogliono deregolamentare anche l’occupazione di suolo pubblico? – chiede Gargano – Le norme regionali già consentono di concedere gli spazi pubblici sui giardini, ma devono essere proporzionali alle dimensioni dei locali».
Le ordinanze forniscono una «cornice regolamentare», spiega, perché il problema principale è legato alla vendita d’asporto. «Come li controlliamo come se non con orari di esercizio? Per altro l’alcol può essere somministrato all’esterno solo fino a mezzanotte. È una legge nazionale». I residenti sono stanchi e, nel chiedere che si rispetti il proprio diritto alla tranquillità, affermano: «A questo gioco noi non ci stiamo e chiediamo solidarietà da parte di tutti, cittadini, associazioni culturali e ambientaliste, ordini professionali e autorità preposte».