Avrebbero falsificato i green pass, accedendo abusivamente al sistema dell’anagrafe vaccinale della Regione Puglia, facendo così risultare di essere vaccinati contro il Covid-19 – pur non avendolo fatto – le 69 persone per le quali è stato chiesto il rinvio a giudizio.
Le accuse a loro carico sono di accesso abusivo ai sistemi informatici e falso.
I fatti risalgono alla seconda metà del 2021, dalle indagini è emerso l’accesso abusivo al sistema grazie all’uso di credenziali – per i pm prese fraudolentemente – di un’infermiera in servizio nel nord Barese. Chi ha fornito queste credenziali, verosimilmente un dipendente dell’Asl Bari, è rimasto ignoto, così come non è emerso se, in cambio dei falsi green pass, siano stati consegnati soldi.
Per i 69 è però stato chiesto il rinvio a giudizio e oggi gli avvocati degli imputati si sono presentati davanti alla gup di Bari Ilaria Casu.
Asl Bari pronta a costituirsi parte civile
In udienza è stato rilevato qualche difetto di notifica e la giudice ha rinviato al prossimo 13 novembre per eventuali richieste di patteggiamento o di rito abbreviato. Come parte offesa è stata individuata l’Asl Bari, che ha annunciato la propria intenzione di costituirsi parte civile e ha precisato che «ad oggi nessun atto risulterebbe notificato alla Direzione Generale».
Tuttavia, l’Asl Bari ha aggiunto che «sono in corso ulteriori accertamenti che lasciano presagire un eventuale difetto di notifica e, in assenza di qualsivoglia preclusione, l’azienda sanitaria, quale parte offesa, procederà senza indugio alla costituzione di parte civile». Con questa mossa, la Asl intende tutelare i propri interessi e quelli della collettività in un caso che ha sollevato un notevole dibattito pubblico.