Il gup di Bari Antonella Cafagna ha condannato tre persone per aver architettato e tentato di mettere in atto un attentato ai danni di un imprenditore di Gravina in Puglia. Paolo Iacoviello, l’imprenditore che avrebbe ordinato l’agguato, è stato condannato a tre anni e quattro mesi. Nicola Mangione, pluripregiudicato, ha ricevuto una condanna a due anni e otto mesi, mentre Nunzia Acquaviva è stata condannata a quattro mesi per tentata minaccia.
I tre erano accusati, a vario titolo, di tentata minaccia, ricettazione e porto abusivo di arma clandestina. È stata esclusa l’aggravante del metodo mafioso, contestata dalla Dda.
Secondo la ricostruzione dei fatti, Iacoviello avrebbe pianificato l’attentato per punire lo zio, con il quale aveva avuto precedenti liti per questioni di eredità e vicinato. L’agguato, che prevedeva l’utilizzo di un’arma da fuoco, fallì a causa dell’inceppamento della pistola e dell’intervento dei carabinieri, che arrestarono Acquaviva, la donna incaricata di sparare.