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Bari, è rottura con Moreno Longo: si attende l’ufficialità dell’esonero. In pole c’è Aquilani

Sta per chiudersi il ‘teatrino’. «L’importante riunione» annunciata dall’amministratore unico del Bari Luigi De Laurentiis venerdì scorso ha sciolto il nodo allenatore: Moreno Longo sarà esonerato. Il tecnico torinese è stato individuato, evidentemente, come il principale responsabile della stagione deludente appena andata in archivio, culminata con un inutile nono posto, a +5 dalla zona ‘rossa’ e a -4 dalla griglia playoff, obiettivo dichiarato dalla società e fallito. La decisione è maturata dopo il confronto tra il massimo dirigente del club biancorosso e l’area tecnica.

Nonostante l’orientamento di confermare tutte le figure dell’organigramma tecnico, De Laurentiis ha ceduto alle resistenze di Magalini, accontentando la sua richiesta di allontanare Longo dalla panchina, pur avendo un altro anno di contratto.

La comunicazione dell’esonero è attesa al massimo entro metà settimana. Per quanto concerne la formula dell’addio è difficile ipotizzare una rescissione consensuale. Per la successione del 49enne piemontese la candidatura in pole position è quella di Alberto Aquilani, contattato già un paio di volte dalla dirigenza biancorossa.

Cosa paga Longo

Sicuramente il risultato sportivo non in linea con il target fissato dalla società. Da questo punto di vista fanno specie le dichiarazioni rese da Magalini dopo il pareggio esterno contro il Sudtirol, volte a minimizzare la mancata qualificazione ai playoff: «Non è la fine del mondo, non siamo retrocessi».

Nel mirino anche la gestione dello spogliatoio, soprattutto nella parte finale del torneo, quando il Bari ha accusato un vero e proprio tracollo. La sensazione, al netto delle presunte responsabilità di Longo, è che l’allenatore sia stato poco supportato dall’area tecnica, proprio nel momento più delicato e decisivo.

Tra i motivi che hanno portato all’addio bisogna porre l’accento anche sulle molteplici divergenze, emerse durante la stagione, in riferimento al potenziale della squadra e, verosimilmente, alle scelte di mercato. Impossibile non evidenziare poi come sin dal ritiro estivo di Roccaraso l’ex Como avesse manifestato il proprio malcontento per la promessa non mantenuta, da parte della società, di partire verso l’Abruzzo con «almeno l’80% della rosa a disposizione».

In tal senso va rievocato il confronto a denti stretti avvenuto nell’Alto Sangro proprio tra De Laurentiis e Longo. Ancora, la dialettica indigesta all’area tecnica: da un lato la convinzione di ‘presidente’ e direttori sportivi di «poter lottare per i playoff da protagonisti», dall’altra il profilo molto più basso di Longo, che dopo le prime quattro partite, dunque a mercato chiuso, aveva addirittura fissato nella salvezza la priorità. Punto di vista ribadito il 2 novembre a margine del 2-2 casalingo con la Reggiana, una delle prime innumerevoli rimonte subite: «L’obiettivo è rimanere lontani dalla zona rossa, pensare ad altro è da matti».

L’ultima uscita pubblica, dai contenuti certamente antitetici rispetto alle convinzioni dell’area tecnica, è storia quasi recente, quando dopo la sconfitta interna contro il Modena l’allenatore del Bari ha spiazzato tutti ammettendo che «chi continua a sopravvalutare la squadra resterà sempre deluso». Un riferimento alla possibilità di lottare per la Serie A, aveva poi precisato lo stesso Longo, tentando di correggere il tiro rispetto ad un’uscita probabilmente improvvida, in un momento topico della stagione. Anche la gestione dell’organico pare non abbia soddisfatto l’area tecnica, a partire dagli equivoci di un mercato calibrato sui trequartisti, molto spesso accantonati.

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