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Il Bari ai De Laurentiis, Decaro convoca i tifosi per un incontro “chiarificatore” ma sui social è polemica

Inizia in salita l’incontro “chiarificatore” con i tifosi del Bari, organizzato dall’ex sindaco Antonio Decaro, per cercare di mettere un punto definitivo sull’affidamento del titolo sportivo del club biancorosso alla famiglia De Laurentiis, avvenuto il 31 luglio 2018, dopo il fallimento del Fc Bari 1908. L’annuncio del ‘faccia a faccia’ (domani alle 18,30 all’Anche Cinema di Bari) più che distendere gli animi, visto il clima già di forte contestazione contro la società, ha innescato un gigantesco vespaio di polemiche.

La spaccatura

L’appuntamento ha spaccato l’opinione pubblica del tifo: per molti si tratta di «un’ottima iniziativa», tanti altri invece hanno bocciato l’idea. A giudicare dal tenore delle centinaia di commenti lasciati direttamente nei post pubblicati sui social dall’eurodeputato Pd, tanti nutrono il sospetto che l’incontro sia mosso più da questioni ‘politiche’ di opportunità, che dalla volontà di fare chiarezza (ancora una volta) su una vicenda chiusa sei anni e mezzo fa e ampiamente approfondita dallo stesso Decaro. Il retropensiero è dunque che si tratti di un tentativo per ‘riabilitarsi’ agli occhi dei tifosi, che ormai da tempo contestano all’ex primo cittadino non solo di aver scelto i De Laurentiis per la rinascita del calcio a Bari, ma soprattutto di non aver vigilato sugli impegni assunti in pompa magna da Aurelio nell’estate più calda della storia biancorossa. «Se il tuo intento è quello di ritrovare il consenso dei tifosi biancorossi in previsione delle elezioni regionali scordatelo, non abbiamo l’anello al naso» il pensiero di Michele, ricalcato in fotocopia da decine di utenti e tifosi. Il riferimento è alla probabile discesa in campo di Decaro in vista delle consultazioni che si celebreranno in autunno, per la successione del presidente della Regione Michele Emiliano.

L’affondo

Entrata a gamba tesa di Roberto Maffei, già leader di curva negli anni ‘80 e soprattutto membro della commissione che a luglio 2018 venne nominata da Decaro per valutare le 11 manifestazioni di interesse pervenute nell’ambito della procedura esplorativa aperta per l’affidamento del titolo sportivo. «Non mi faccio strumentalizzare una seconda volta, cantatela con la tua tribù» la stoccata lanciata attraverso un commento al post pubblicato dall’europarlamentare, definendo l’evento una «pagliacciata» a tutela della «reputazione politica». Maffei ha poi aggiunto a L’Edicola che non prenderà parte al confronto: «Non lo ritengo utile. Non critico l’assegnazione, visto che quella dei De Laurentiis era l’unica proposta che rispondeva ai criteri del bando, ma la totale assenza di controllo, anche solo morale, sul rispetto dei patti dopo l’affidamento del titolo. Il mio pensiero è che i De Laurentiis siano venuti a colpo sicuro. Veniamo costantemente umiliati non solo dai risultati sportivi, ma anche perché in tutta Italia il Bari viene visto come la seconda squadra del Napoli». Maffei è poi tornato sul caso degli Hartono, i magnati proprietari del Como, ‘esclusi’ dal bando per documentazione incompleta: «Si presentarono con una brochure commerciale, hanno preferito Como a Bari probabilmente per motivi che vanno ben oltre il calcio». Antonello Valentini, già dg della Figc, ha chiamato in causa gli altri quattro componenti della commissione, compreso l’altro ‘indipendente’ nominato da Decaro, il prof. Domenico Costantino dell’Università di Bari, chiedendo loro «di fare chiarezza sugli Hartono e assumersi le responsabilità di fronte alla città». Critiche anche da parte di Franco Spagnuolo, responsabile del centro coordinamento La Bari Siamo Noi, che contesta i tempi stretti dell’annuncio rispetto all’evento: «Potremo solo fare domande di “pancia”, di “rabbia” e di frustrazione, per la più colossale presa ed umiliazione che si sta perpetrando a discapito di una città!».

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