Il 2024 si è rivelato un anno di ripresa e crescita per il mercato immobiliare italiano. Con un aumento delle transazioni, una stabilizzazione dei prezzi e tempi di vendita ridotti, il settore dimostra di essere resiliente e in grado di affrontare le sfide del futuro. A rivelarlo una indagine condotta dall’Ufficio studi del Gruppo Gabetti, che ha analizzato l’andamento del mercato nelle dieci principali città italiane. Alla fine dello scorso anno, sono state chiuse 719.578 transazioni, con un aumento dell’1,3%.
Le principali città hanno mostrato una crescita dell’1,5%, evidenziando un recupero rispetto ai periodi precedenti. Più nello specifico, Bari ha visto 5.457 compravendite che portano il capoluogo pugliese in cima alla classifica di crescita (il confronto è con Milano, Roma, Torino, Genova, Firenze, Bologna, Padova, Napoli e Palermo) con un +28,5% rispetto all’anno precedente.
I prezzi medi
Sul fronte dei costi, i prezzi medi nelle principali dieci città hanno visto un aumento dello 0,7% rispetto al 2023. Il tempo medio di vendita è leggermente calato, da 128 a 122 giorni, e gli sconti medi tra il prezzo richiesto e il prezzo di chiusura sono scesi al 10,3%. Vi è una maggiore preferenza per i comuni medio-piccoli e piccoli, trainata da smart working, costi più accessibili e nuove esigenze abitative. Le grandi superfici (superiore ai 150 metri quadrati) hanno mantenuto una quota stabile sopra il 7% nel 2024, mentre i microtagli (inferiori ai 50 metri quadrati) sono aumentati oltre il 6%.
Tuttavia, i tagli medi (75–100 metri quadrati), pur restando rilevanti, sono diminuiti. I trilocali dominano il mercato sia per domanda sia per offerta, offrendo un equilibrio perfetto. Bilocali e monolocali mostrano una domanda superiore all’offerta, soprattutto nel nuovo, creando opportunità per costruttori e investitori. Al contrario, i quadrilocali e i tagli grandi presentano un’offerta eccedente, con un rischio di invenduto che resta più alto.
La domanda di abitazioni
Il mercato residenziale è tornato a sollevare la testa, ma sarebbe un errore darne una rappresentazione unicamente aggregata perché sono le dinamiche interne a consentire di disporre degli strumenti per affrontare le sfide in tempi complessi. L’indagine consiste in un questionario alla rete in franchising del Gruppo Gabetti a cui hanno aderito oltre 100 agenzie, prendendo in considerazione l’intero anno 2024. Dal sondaggio emerge come la domanda di acquisto sia stabile nel primo semestre (44%) mentre in aumento nel secondo (49%).
È da considerare in diminuzione solo per il 24% nel primo semestre e per il 15% nel secondo, confermando una crescita positiva nella seconda parte dell’anno. Per quanto invece concerne gli affitti, per il network Gabetti si conferma una crescita in entrambi i semestri: per l’85% prima e per il 76% poi. Analizzando le preferenze e le richieste delle famiglie italiane, si evidenzia come l’acquirente tipo sia costituito in prevalenza da nuclei familiari con figli, che rappresentano mediamente il 57% delle richieste. Segue, con una quota media del 34%, la giovane coppia, spesso alla prima esperienza di acquisto immobiliare.
In questo caso, la spinta all’acquisto può essere motivata da progetti futuri di espansione familiare o dal desiderio di indipendenza abitativa. In posizione nettamente più marginale si trovano i single, che rappresentano solo il 9% della domanda, probabilmente per ragioni legate alla minore capacità di spesa, alla flessibilità abitativa e a un approccio più orientato all’affitto.