«Dopo vent’anni di memoria e impegno, l’associazione culturale “Michele Fazio” è ufficialmente e definitivamente chiusa». Ad annunciarlo, sui social, è Pinuccio Fazio, padre del 15enne barese vittima colpito da un proiettile vagante durante un conflitto a fuoco tra componenti di clan opposti.
«Poiché noi soci abbiamo altri progetti e il proprietario del locale ha chiesto l’immediata restituzione dell’immobile da noi affittato, le chiavi della sede di strada Zeuli» a Bari «non sono più in nostro possesso», si legge ancora nel post in cui è chiarito che «ciò che accadrà in quello spazio non sarà mai più responsabilità dei soci e della famiglia Fazio».
Pinuccio e Lella Fazio assicurano che «continueranno il loro cammino in ricordo del figlio Michele con don Angelo Cassano, con Libera Puglia e non si occuperanno più dell’eventuale allestimento del presepe natalizio presso il portone Iesse Trase».
L’impegno e gli incontri con autorità, comunità scolastiche, enti del terzo settore e cittadini, assicura ancora Pinuccio Fazio, continuerà «in altri luoghi».
Con l’abbandono della sede, inoltre, «il codice fiscale dell’associazione è stato dichiarato estinto dall’Ader e verrà richiesta la cancellazione dall’albo comunale delle Odv».
Dall’associazione ringraziano «tutti coloro che ci hanno voluto bene e ci sono vicini da sempre».