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Bari, De Laurentiis torna a parlare: «Faremo mercato importante. Possibili soci esteri ma c’è patto riservatezza»

Luigi De Laurentiis torna a parlare e lo fa per fare il punto sulla situazione del Bari a 360 gradi, tra presente, futuro societario e prospettive tecniche. Il presidente biancorosso affronta i temi più caldi, a partire dalla possibile apertura a nuovi soci. Sulla ricerca di eventuali partner, De Laurentiis conferma i contatti in corso:…
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Luigi De Laurentiis torna a parlare e lo fa per fare il punto sulla situazione del Bari a 360 gradi, tra presente, futuro societario e prospettive tecniche. Il presidente biancorosso affronta i temi più caldi, a partire dalla possibile apertura a nuovi soci.

Sulla ricerca di eventuali partner, De Laurentiis conferma i contatti in corso: «Sto dialogando con due realtà che si sono interessate al Bari e stanno studiando i numeri e la piazza. Il rischio d’impresa fa parte del nostro mestiere. Per noi è fondamentale consegnare il Bari in mani solide. I gruppi? Esiste un patto di riservatezza, ma posso svelare che non si tratta di gruppi italiani ma stranieri».

Passando all’operato del direttore sportivo Magalini, il presidente ne difende il lavoro pur riconoscendo gli errori: «È arrivato in mezzo alle bombe, prendendo un’eredità pesante, e ha rimesso in piedi una squadra che ci ha permesso di restare in zona playoff per gran parte della stagione. È vero, però, che l’approdo ai playoff è mancato. Ci siamo ammazzati da soli nelle ultime quattro giornate. Eravamo partiti con un’altra rivoluzione e tifosi e media ci avevano fatto i complimenti, soprattutto per il centrocampo. Poi sono arrivate difficoltà e variabili. È evidente che qualcosa non ha funzionato. Il mercato di gennaio è sempre complicato e bisogna prendere giocatori adeguati».

De Laurentiis parla anche della contestazione e dei fischi del pubblico: «Accetto la contestazione, ma fischiando i giocatori è normale che qualcuno, più fragile, ne risenta maggiormente. I giocatori hanno scelto di venire a Bari e questo rende il tutto un po’ un peccato, soprattutto dopo gli investimenti fatti. Rispetto il tifo, che è sempre particolare e giustamente ambizioso. Affronteremo il mercato con un piglio diverso».

Sul cosiddetto “buco nero” della stagione, il presidente individua una causa precisa: «Sono le squadre retrocesse in Serie C. Lo scorso anno siamo stati performanti fino alla fine, tranne che nell’ultimo mese».

Ampio spazio anche al tema della multiproprietà e allo scenario che guarda al 2026 e al 2028: «Questo è un capitolo a parte. Quando ci è stata consegnata la società esisteva già la multiproprietà e la scommessa era che si potesse sbloccare la situazione. Potrebbe esserci una chance se la proprietà restasse in minoranza. È una possibilità. L’idea dei potenziali partner è quella di chiederci di restare e gestire. Ci sarà coerenza. Restare in minoranza, sedermi sugli spalti e vedere il Bari arrivare in Serie A sarebbe bellissimo anche da spettatore».

Nessun problema, infine, sul fronte istituzionale e con la tifoseria organizzata: «Non c’è alcun tipo di problema. Ho ottimi rapporti con il sindaco Vito Leccese e sono assolutamente disposto a incontrare anche i tifosi».

Chiusura dedicata al mercato e alla rosa: «Siamo coscienti che dovremo muoverci in maniera importante. Decideremo insieme al tecnico e al direttore sportivo chi tenere, puntando su quei giocatori che vogliono restare e dare tutto per questa maglia».

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