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Bari, con le auto cresce l’inquinamento: mobilità sostenibile? Un miraggio

Reinventare la mobilità urbana e trasformare le città in aree a misura d’uomo è una sfida che la maggior parte dei comuni italiani sta perdendo. Dopo un periodo di miglioramento almeno sul fronte della qualità dell’aria, infatti, si sta registrando un’inversione di tendenza. L’Italia si conferma maglia nera in Europa per decessi prematuri attribuibili agli inquinanti, nonché uno dei Paesi europei con il maggior impatto sulla salute associato all’esposizione agli stessi. Ma se altrove i miglioramenti sono minimi (dal 3% al 20%), alcune città come Bari e Venezia hanno visto un peggioramento (+4%).

È la fotografia restituita dal Rapporto “MobilitAria” 2024, realizzato da Kyoto Club e dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IIA), che ha analizzato i dati della mobilità e della qualità dell’aria, durante il 2024, nelle 14 realtà metropolitane italiane.

Mobilità a Bari

La Città metropolitana di Bari ha approvato il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile nel maggio 2024, adottato già nell’agosto 2021 tenendo conto anche del Pums, che di fatto viene riassorbito in quello metropolitano. Dal report emerge come a Bari, nel periodo tra il 2017 e il 2023, il tasso di motorizzazione privata (auto/1000 abitanti) ha registrato un aumento, arrivando nel 2022 a quota 599, ma rimanendo comunque al di sotto degli altri capoluoghi di città metropolitana del Mezzogiorno. Sono solamente quattro su mille le auto elettriche.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico, invece, l’offerta è tornata ai livelli pre-Covid, anche se di un 10% inferiore a quella dell’inizio del decennio precedente. D’altra parte il numero di viaggiatori nel 2022 risulta ancora molto lontano rispetto al 2019 ed agli anni precedenti, 14 rispetto a 26 milioni. L’incentivazione all’uso dei mezzi pubblici in città è legata all’abbonamento annuale a venti euro, che nel 2023 è stato acquistato da 23mila persone e riproposto anche per gli anni successivi. La prospettiva di rilancio per il trasporto pubblico barese è costituita dal progetto Brt (Bus Rapid Transit), il cui cantiere dovrebbe partire nella prima settimana di giugno: quattro linee, fermate dedicate e nuove stazioni di ricarica.

Ciclabili e percorsi pedonali

Per quanto riguarda la mobilità ciclabile, fra il 2016 ed il 2022 a Bari si registra un incremento di circa 10 chilometri (+ 40%), pari a poco più di un chilometro ogni 10mila abitanti. Lo standard europeo per una città di queste dimensioni, però, prevede almeno 15 chilometri ogni 10mila abitanti. Diversi sono stati, in questo senso, gli interventi approvati dal Comune per la progettazione di zone pedonali e la riorganizzazione urbana, da piazza Moro e via Manzoni.

Sicuramente il capoluogo barese ha molto da fare nei prossimi anni per avvicinarsi a quelli standard di mobilità sostenibile che già sono reali in molte città europee, ed un po’ su tutti i fronti possibili – si legge nel report – Da questo punto di vista è una buona notizia l’approvazione definitiva da parte della Città metropolitana del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile».

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