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Bari, Codice Interno: i dieci vigili inguaiati dall’ascolto degli audio. A giorni i tutor all’Amiu

Il loro nome compare nelle intercettazioni telefoniche di Codice Interno, le migliaia di ore ascoltate dagli investigatori della Squadra Mobile, che hanno ricostruito la fitta trama di rapporti degli ultimi anni tra i clan mafiosi locali e le fasce apparentemente pulite della società barese. I file audio Sono i file audio dell’inchiesta Codice Interno che…

Il loro nome compare nelle intercettazioni telefoniche di Codice Interno, le migliaia di ore ascoltate dagli investigatori della Squadra Mobile, che hanno ricostruito la fitta trama di rapporti degli ultimi anni tra i clan mafiosi locali e le fasce apparentemente pulite della società barese.

I file audio

Sono i file audio dell’inchiesta Codice Interno che inguaierebbero i dieci agenti della polizia locale per i quali, nonostante non siano iscritti nel registro degli indagati della Direzione distrettuale antimafia di Bari, è concreto il rischio di perdere la qualifica di agente di pubblica sicurezza. Sui 10 sono ancora in corso accertamenti, disposti dal ministro Matteo Piantedosi a seguito dell’ispezione ministeriale sugli atti del Comune di Bari, accertamenti dei quali si sta occupando il prefetto Francesco Russo.

Il servizio attivo

Nel frattempo, una parte di loro è ancora in servizio attivo per strada, altri rivestono altri incarichi. Se dovesse essere confermata l’ipotesi accusatoria, sarebbe tolta loro la pistola d’ordinanza e collocati in altre mansioni. Non è infatti previsto il licenziamento, né la sospensione che invece è già iniziata per una undicesima agente, che resterà senza stipendio per tre mesi. La donna, che da tempo era stata destinata alla mansione di “piantone”, avrebbe avuto rapporti poco limpidi con persone vicine a clan malavitosi cittadini.

Le partecipate

Nelle prossime ore, intanto, il prefetto Russo nominerà la terna di nomi, tutti esperti qualificati in gestione aziendale, che avranno il delicato compito di fare da tutor all’Amiu Puglia, una delle tre partecipate sulle quali si è concentrata l’attenzione dell’ispezione ministeriale nei sei mesi di esame documentale. Dall’elenco del personale, nel quale figuravano numerosi nomi di pregiudicati (uno su tutti, il boss Nicola Diomede), fino alle consulenze e agli appalti. Le assunzioni rappresentano il capitolo più scottante del dossier, nel quale sono confluite anche le dichiarazioni di collaboratori di giustizia, perni dell’indagine Codice Interno, che hanno spiegato come nel tempo sono state portate a termine le assunzioni in Amtab e Amiu. E cioè, tramite agenzie interinali, che “sceglievano” chi assegnare alle partecipate. In questo modo, hanno ricostruito gli inquirenti, riuscivano ad eludere la legge, infiltrando pregiudicati o loro familiari nelle liste di aziende “pulite”.

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