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Bari, Cobolli si confessa alla Hopman Cup: «Sogno la Coppa Davis. Sinner? Il faro»

Flavio Cobolli, 22 anni, sta vivendo la stagione della consacrazione. Il tennista romano ha vinto in carriera due titoli da professionista, entrambi conquistati quest’anno: il primo il 6 aprile a Bucarest, torneo Atp 250, e il secondo ad Amburgo il 24 maggio, un prestigioso ATP 500. Ma il vero salto di qualità è arrivato sull’erba…
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Flavio Cobolli, 22 anni, sta vivendo la stagione della consacrazione. Il tennista romano ha vinto in carriera due titoli da professionista, entrambi conquistati quest’anno: il primo il 6 aprile a Bucarest, torneo Atp 250, e il secondo ad Amburgo il 24 maggio, un prestigioso ATP 500. Ma il vero salto di qualità è arrivato sull’erba sacra di Wimbledon, dove si è superato raggiungendo i quarti di finale. Un risultato che lo ha proiettato al 19° posto del ranking mondiale. Sui prati londinesi, Cobolli ha affrontato a testa alta una delle leggende del tennis, l’ex numero uno Novak Djokovic, 7 volte campione a Wimbledon, 10 volte vincitore agli Australian Open, tre volte al Roland Garros e agli US Open, per un totale di 100 titoli in carriera. Una sfida epica chiusa con un punteggio che racconta l’equilibrio del match: 6-4, 6-4, 6-7, 7-6 per il campione serbo.

Wimbledon l’apoteosi

Cobolli racconta la sua Wimbledon: «È stato qualcosa di magico e splendido Novak è infinito. Mi ha sorpreso la mia capacità di restare lucido in un campo così importante. Ho sempre cercato di fare il mio gioco, senza pensare troppo. Vincere? Sarebbe stato presuntuoso pensarlo, ma credo di averlo messo in difficoltà. Ho imparato tanto da lui e spero un giorno di riaffrontarlo».

Hopman Cup

Ieri Cobolli si trovava a Bari, dove partecipa alla Hopman Cup in coppia con Lucia Bronzetti (n.64 del ranking), torneo misto e individuale per nazioni tornato per la prima volta in Italia. Nella gara inaugurale hanno sfidato la Croazia, detentrice del titolo. Prima di scendere in campo, Cobolli è stato ospite all’Albergo delle Nazioni per un evento con Tennium, insieme alla croata Donna Vekic (n.22 WTA) e al greco Stefanos Tsitsipas. I tre si sono cimentati nel taglio delle orecchiette baresi. Un momento di relax prima della competizione. «Ringrazio il direttore Iva Majoli e tutti gli organizzatori. È un torneo prestigioso e una bella occasione per confrontarsi sul cemento, una superficie decisamente più veloce rispetto all’erba. Fa molto caldo, ma sono pronto. A Bari ero già stato in vacanza, tornare qui per giocare è bellissimo. Con Lucia è la prima volta che gioco in doppio, ma siamo amici e ci divertiremo».

Sinner, re incontrastato

Inevitabile una riflessione su Jannik Sinner, nuovo re del tennis italiano: «Quello che ha ottenuto Jannik è ciò che sogniamo tutti noi. Gli ho mandato un messaggio per congratularmi. Sono felice per lui, sta facendo crescere tutto il nostro movimento. Allenarmi con lui in futuro sarebbe un’occasione importante per migliorare ancora. Insieme torneremo a difendere il titolo della Coppa Davis».

Proprio la Davis resta l’obiettivo dichiarato di Flavio: «Voglio far parte dei cinque convocati. Spero che capiti, sarebbe un grande orgoglio. Davanti a me ci sono Sinner, che è il numero uno indiscusso, e Lorenzo Musetti, oggi settimo. Io mi farò trovare pronto». Con due titoli in bacheca, un quarto di finale a Wimbledon e tanta fame di crescere, Cobolli non è più solo una promessa. Il presente è già suo. E il futuro, forse, anche di più.

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