SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

Bari, le chiavi della città a Francesca Albanese: fuori dal Piccinni sit in pro e contro

All’interno le ovazioni e fuori le proteste. Mentre nel Teatro Piccinni di Bari ieri si svolgeva la cerimonia di consegna delle chiavi della città a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei territori palestinesi occupati, fuori dalla sala le voci di protesta del centrodestra pugliese si facevano sentire con cartelli…
l'edicola

All’interno le ovazioni e fuori le proteste. Mentre nel Teatro Piccinni di Bari ieri si svolgeva la cerimonia di consegna delle chiavi della città a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei territori palestinesi occupati, fuori dalla sala le voci di protesta del centrodestra pugliese si facevano sentire con cartelli e slogan di dissenso.

“Non in mio nome”

«Albanese non ha fatto niente per la città. Consegnando le chiavi di Bari non ci si oppone alle violazioni dei diritti umani», ha detto una rappresentante dell’opposizione stringendo un cartello con la scritta “Non in mio nome”. Il sit-in, organizzato durante l’evento, ha visto anche la partecipazione di alcuni consiglieri comunali dell’opposizione. Già nei giorni scorsi, il senatore Filippo Melchiorre e l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Michele Picaro, avevano sottoscritto un documento consegnato al sindaco Vito Leccese per chiedere di annullare il conferimento. «Non nel nostro nome», avevano ribadito, accusando il primo cittadino di distogliere l’attenzione dai problemi quotidiani della città per occuparsi di «questioni di politica internazionale, materia di competenza del Governo». Picaro aveva ricordato che «l’esecutivo italiano resta fautore della soluzione due popoli, due Stati», sostenendo che «temi di questa portata non dovrebbero essere affrontati con atti simbolici locali».

«Una forzatura»

Per Melchiorre, invece, l’iniziativa sarebbe stata «una forzatura che strumentalizza il ruolo del sindaco per finalità ideologiche». Intanto, ieri, a pochi metri di distanza, si è tenuto anche un presidio di sostegno organizzato dall’Associazione Italia-Palestina. I partecipanti hanno espresso solidarietà a Francesca Albanese, che nelle ultime settimane è finita al centro delle polemiche internazionali dopo l’annuncio delle sanzioni statunitensi contro di lei, con l’accusa di «promuovere una campagna politica ed economica contro l’America e Israele». All’interno del teatro, alla presenza delle istituzioni locali, il sindaco Leccese ha difeso la sua scelta: «La pace e la solidarietà sono valori che non possono dividere le persone ma possono soltanto unirle». Ma le critiche non si sono placate. «Il sindaco dovrebbe occuparsi in primis di Bari e delle sue emergenze», hanno incalzato i rappresentanti di Fratelli d’Italia e Lega. Una posizione condivisa da diversi esponenti del centrodestra cittadino, che hanno visto dell’onorificenza un’iniziativa lontana dai bisogni concreti dei cittadini, definendo Albanese una «personalità divisiva». Dall’altra parte, i promotori del presidio di solidarietà hanno difeso la cerimonia come «un atto di civiltà e di impegno per la pace», lodando Albanese per il suo lavoro nelle Nazioni Unite. La giornata di ieri, segnata da manifestazioni contrapposte durante lo svolgimento dell’evento, ha mostrato così, come il conferimento delle chiavi a Francesca Albanese abbia diviso la città. Una frattura che, a Bari, promette di restare al centro del dibattito politico ancora a lungo.

CORRELATI

Attualità, Bari","include_children":"true"}],"signature":"c4abad1ced9830efc16d8fa3827ba39e","user_id":1,"time":1730895210,"useQueryEditor":true,"post_type":"post","post__in":[456699,456203,457136],"paged":1}" data-page="1" data-max-pages="1" data-start="1" data-end="3">

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!