A marzo scorso un palazzo al quartiere Carrassi si sbriciolò in pochi istanti lasciando al suo interno un’anziana signora che miracolosamente venne poi salvata, venerdì scorso a Japigia in via Caldarola otto famiglie sono state fatte allontanare a causa dello stato di un pilastro evidentemente lesionato.
La cronaca riporta prepotentemente la discussione sullo stato del patrimonio edilizio popolare a Bari. Più di 20mila sono gli alloggi di Arca Puglia e oltre 3mila quelli comunali e molti versano in cattive condizioni. «Il problema è nazionale non è solo di Bari – afferma Beppe Fragasso, vicedirettore dell’Istituto Nazionale di Architettura – ci sono Paesi come la Danimarca dove l’80% del patrimonio immobiliare è pubblico, noi siamo a livelli molto bassi».
Sulla questione interviene il segretario provinciale del Sunia (sindacato degli inquilini) Angelo Garofoli: «La premessa è che tutti gli immobili di proprietà pubblica di edilizia residenziale, case popolari insomma, hanno una vetustà di almeno 45 anni. Su un patrimonio molto vetusto occorre fare un monitoraggio sia a Bari che in provincia, sapendo che l’Arca Puglia centrale ha circa 20mila e 600 alloggi e il Comune di Bari ne ha 3600. Bisogna andare a vedere in che stato sono i pilastri, le fondazioni, lastrici solari. Quindi occorre fare un report serio ed enucleare i punti di criticità. Elencare gli interventi che è necessario fare e quantificare la cifra che serve. Per mettere poi in sicurezza gli immobili e andare a recuperare e ristrutturare. Ma questo non si fa. Si affrontano sempre le emergenze, l’amministratore ora dà le case alternative agli inquilini che però hanno un costo. Noi del Sunia lo chiediamo da anni ma si preferisce lavorare sull’emergenza».
La situazione è ben nota agli amministratori locali. «A luglio il Comune ha stanziato 1 milione e mezzo di euro per effettuare qualche azione di manutenzione straordinaria e recupero degli immobili esistenti, ma si tratta – riconosce l’assessore all’Emergenza abitativa, Nicola Grasso – di soluzioni tampone. Abbiamo finanziato la riqualificazione energetica degli immobili che sono al quartiere Santa Rita, poi ci saranno interventi che riguarderanno San Girolamo. Stiamo avviando questo monitoraggio e una inventariazione del patrimonio esistente per avere un quadro aggiornato della situazione del patrimonio».