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Bari Cronaca

Bari, carne scaduta o ricongelata: l’ombra della criminalità sulla filiera locale

Come anticipato dal programma televisivo «Report», una filiera parallela e illegale della carne scongelata e ricongelata, destinata ai mercati e ad alcune attività di ristorazione del Barese, sarebbe finita al centro di un’indagine coordinata dalla Dda, la direzione distrettuale antimafia e ora coinvolgerebbe anche Bari. Secondo quanto trapela da fonti investigative, dietro il commercio di partite di carne scaduta o prossima alla scadenza, proveniente da un macello del nord Italia, si muoverebbe l’ombra della criminalità organizzata locale.

L’inchiesta, ancora in fase preliminare, ruota attorno a un sistema di intermediari che avrebbero acquistato a prezzi stracciati prodotti non più commercializzabili secondo la normativa vigente. La carne, una volta surgelata e impacchettata nuovamente, veniva immessa sul mercato come merce regolare, eludendo controlli sanitari e tracciabilità. Gli investigatori sospettano che alcuni gruppi legati alla criminalità barese avessero assunto un ruolo determinante nello smercio della merce, sfruttando una rete di contatti nel settore della distribuzione e imponendo forniture a piccoli esercenti attraverso intimidazioni e pressioni economiche. Parallelamente, gli inquirenti stanno cercando di chiarire il ruolo del macello del Nord Italia da cui partivano le partite di carne.

Al momento non sarebbero emersi elementi che colleghino direttamente la struttura ad attività criminali ma le indagini puntano piuttosto a identificare eventuali dipendenti o intermediari infedeli che avrebbero potuto sottrarre merce destinata allo smaltimento o manipolare documentazione di trasporto. Nelle scorse settimane, la Guardia di Finanza ha effettuato perquisizioni in depositi frigoriferi e attività commerciali del Barese, sequestrando centinaia di chili di prodotti non conformi. Campioni della carne sono ora all’esame delle autorità sanitarie. L’ipotesi di reato su cui si concentra la Dda comprende associazione per delinquere finalizzata alla frode alimentare, traffico illecito di rifiuti e, per alcuni indagati, estorsione.

Gli inquirenti non escludono ulteriori sviluppi e nuovi nomi coinvolti nella filiera illegale. Le autorità invitano gli esercizi commerciali a mantenere alta l’attenzione sulla provenienza delle forniture e a segnalare eventuali anomalie. Intanto, la città osserva con preoccupazione un caso che riaccende i riflettori sulle infiltrazioni criminali in settori legati alla grande distribuzione alimentare.

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