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Bari Cronaca

Codice rosso, i braccialetti elettronici non funzionano: Procura di Bari apre l’indagine

Allarmi che non suonano, donne terrorizzate, codici rossi che diventano, di fatto, inutili. È accaduto a Bari, e più di una volta, al punto tale che il questore Massimo Gambino ha deciso di intervenire sulla problematica del malfunzionamento dei braccialetti elettronici.

La segnalazione

Il questore Gambino, dopo aver ricevuto numerose segnalazioni da parte delle autorità competenti (polizia inclusa), ha ritenuto improcrastinabile un suo intervento. E ha scritto alla Procura di Bari, chiedendo di verificare le circostanze ed, eventualmente, individuare le relative responsabilità.

I fatti

Negli ultimi mesi, numerose donne, che avevano denunciato il loro stalker o un ex violento, e per questo erano state sottoposte alla tutela prevista dal codice rosso, si sono ritrovate in condizioni di potenziale pericolo. È capitato in più di un’occasione, infatti, che gli uomini sottoposti alla misura del braccialetto elettronico e al contestuale divieto di avvicinamento alla “vittima”, siano invece riusciti ad accorciare le distanze senza che il dispositivo emettesse il segnale di allarme. E così, è venuta meno la tutela della donna.

Come funziona

Il braccialetto anti-stalking funziona in modo molto diverso da quello con cui si garantisce che il soggetto agli arresti domiciliari non lasci la sua abitazione: i dispositivi sono due, uno non rimovibile per lo stalker e un altro per la vittima, che viene avvertita nel caso lui decidesse di avvicinarsi oltre i limiti consentiti. Si tratta di un telefonino con Gps e un tracciamento di prossimità, e deve essere sempre portato con sé dalla vittima. L’avvicinamento dello stalker o dell’ex violento viene poi segnalato a polizia e carabinieri. Immediatamente dalla sala operativa che si occupa della gestione dovrebbe partire un contatto con lo stalker, chiedendogli conto della sua posizione e del suo percorso. In caso di spiegazioni non convincenti si interviene.

Il fascicolo

Il procuratore capo del tribunale di Bari, Roberto Rossi, ha quindi aperto un fascicolo conoscitivo, un “modello 45”, per approfondire la questione. E per questo ha sollecitato la Questura a inviare una nota più dettagliata. L’intento è valutare se nel malfunzionamento vi siano ipotesi di reato e individuare di conseguenza i responsabili. Prima che un mancato allarme possa provocare conseguenze fatali.

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