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Bari, boom della ricerca all’istituto tumori: nel 2023 finanziamenti per oltre 6 milioni di euro

Nel 2023 l'istituto tumori "Giovanni Paolo II" di Bari ha ottenuto finanziamenti per oltre 6 milioni di euro, facendo registrare un incremento del 3.341,45% rispetto al passato. Si tratta di finanziamenti esterni, nazionali e internazionali, ottenuti attraverso bandi altamente selettivi, che attestano la qualità e l’innovatività dei progetti scientifici condotti. Un risultato che conferma il…

Nel 2023 l’istituto tumori “Giovanni Paolo II” di Bari ha ottenuto finanziamenti per oltre 6 milioni di euro, facendo registrare un incremento del 3.341,45% rispetto al passato.

Si tratta di finanziamenti esterni, nazionali e internazionali, ottenuti attraverso bandi altamente selettivi, che attestano la qualità e l’innovatività dei progetti scientifici condotti. Un risultato che conferma il posizionamento dell’Istituto tra i poli di ricerca più dinamici a livello nazionale.

Parallelamente, l’Istituto ha fatto segnare una crescita record anche nell’ambito della ricerca clinica, con un +1.648% di pazienti arruolati in trials clinici interventistici rispetto all’anno precedente. Un dato che si traduce in più opportunità di accesso a terapie innovative per i pazienti oncologici e in un contributo sempre più rilevante alla sperimentazione scientifica internazionale.

«Questi risultati testimoniano il valore strategico dell’Istituto non solo nel panorama pugliese, ma in quello nazionale e internazionale», evidenzia il commissario straordinario dell’Oncologico, Alessandro Delle Donne. «Essere riconosciuti tra i migliori Irccs d’Italia – aggiunge – significa che stiamo investendo nella direzione giusta: nella qualità della ricerca, nell’innovazione e nella capacità di attrarre risorse che si traducono in migliori cure per i pazienti».

Complessivamente, l’Istituto tumori di Bari ha ottenuto una performance normalizzata pari al 120,70% e una performance non normalizzata pari al 125,98%, risultati che superano ampiamente la media nazionale dei 54 Irccs italiani.

La performance normalizzata valuta la qualità del lavoro dell’Istituto considerando le sue dimensioni e caratteristiche specifiche, offrendo così un confronto più equo tra realtà diverse. La performance non normalizzata, invece, rappresenta il valore assoluto delle attività svolte, senza alcun tipo di correzione. Entrambi i dati confermano il livello di eccellenza raggiunto dall’Istituto.

Per la vicedirettrice scientifica dell’istituto, Raffaella Massafra, «i traguardi raggiunti sono il frutto della competenza e della dedizione del nostro personale di ricerca. La crescita nei fondi competitivi e nei trials – sottolinea – conferma la capacità dell’Istituto di consolidare una cultura scientifica solida, capace di produrre risultati concreti anno dopo anno».

Grazie a questo percorso di crescita continua, l’Istituto conferma il proprio impegno nel promuovere una ricerca oncologica di alto livello, capace di attrarre investimenti, creare nuove collaborazioni e migliorare concretamente la vita dei pazienti.

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