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Bari, avrebbero svenduto la masseria di una società fallita nel 2019: chieste 5 condanne

La Procura di Bari ha chiesto condanne, dai tre ai quattro anni di reclusione, per cinque imputati a processo con rito abbreviato. Questi ultimi sono accusati di bancarotta fraudolenta e usura (accusa contestata a soli due imputati) nel caso di un'operazione effettuata dalla Maiora Group spa, società dichiarata fallita nel 2019. Nel dettaglio, i cinque…
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La Procura di Bari ha chiesto condanne, dai tre ai quattro anni di reclusione, per cinque imputati a processo con rito abbreviato. Questi ultimi sono accusati di bancarotta fraudolenta e usura (accusa contestata a soli due imputati) nel caso di un’operazione effettuata dalla Maiora Group spa, società dichiarata fallita nel 2019.

Nel dettaglio, i cinque avrebbero contribuito a distrarre dal patrimonio della società un terreno agricolo di Conversano, nel Barese, su sui sorgeva anche una masseria, svendendolo per 500mila euro alla società agricola Masseria del Monte. Questo a fronte di un valore reale stimato dalla Procura in non meno di 1,9 milioni di euro.

A processo sono finiti gli ex amministratori di fatto di Masseria del Monte, Donato Venerito e Michele D’Attoma (rispettivamente, anche ex direttore generale e consigliere del cda di Banca di Credito Cooperativo di Conversano), i soci al 50% della società agricola, Alessandro Venerito e Orlando D’Attoma, e il professionista Orazio Nicola Trisolini. Vito Fusillo, ex amministratore delegato di Maiora, ha invece scelto di essere giudicato con rito ordinario.

Per Donato Venerito e Michele D’Attoma, accusati anche di usura, la Procura del capoluogo ha chiesto la condanna a 4 anni di reclusione, mentre per gli altri tre imputati è stata chiesta la condanna a tre anni.

A Donato Venerito e Michele D’Attoma è contestata anche l’usura perché, come dg e consigliere del cda di Bcc Conversano, “esercitando la propria influenza dominante sugli organi deliberanti dell’istituto bancario”, avrebbero favorito l’erogazione di un mutuo da 2,8 milioni in favore di un’altra società riconducibile a Fusillo, la Soiget (“gravata da una pesante esposizione debitoria”), ottenendo un vantaggio usurario di 1,43 milioni. Somma corrispondente alla differenza tra il prezzo d’acquisto del terreno agricolo con masseria in favore della società Masseria del Monte e il suo reale valore. L’udienza è stata aggiornata al 28 gennaio per la discussione delle difese.

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