È in continuo aumento a Bari il numero di persone che vivono in condizioni di grave marginalità, una situazione che va ad alimentare un fenomeno divenuto ormai una vera e propria emergenza sociale. Per questo motivo il Comune del capoluogo è pronto ad avviare la nuova gara per la gestione del centro di accoglienza notturna per persone senza fissa dimora “Andromeda”. «Il vecchio appalto sta per scadere, quindi abbiamo pubblicato il nuovo avviso – spiega l’assessora alla Giustizia e al benessere sociale, Elisabetta Vaccarella – La situazione sul territorio è un po’ più impegnativa rispetto agli altri anni. A Bari ci sono più senza fissa dimora e le ragioni sono tante. In molti arrivano da altri Comuni e in generale le fragilità sono aumentate».
L’avviso
La gara per il servizio, dell’importo complessivo di oltre 3 milioni e 600mila euro, sarà suddivisa in due lotti, analoghi per disponibilità di posti letto e posti in emergenza Pis (Pronto intervento sociale): rispettivamente 48 e quattro, distinti a seconda dell’ubicazione degli immobili sul territorio cittadino. Per il primo lotto è richiesta una sede nel territorio dei Municipi I o II, mentre per il secondo dovrà essere individuata nell’area dei Municipi III, IV o V. L’obiettivo è quello di aumentarne la capienza e coinvolgere persone che stanziano in quartieri più lontani dal centro cittadino. Il contratto avrà durata quadriennale, con decorrenza dall’effettivo avvio del servizio. «C’è la necessità di offrire delle strutture che abbiano determinati requisiti, e può non essere facile – aggiunge l’assessora barese – Vedremo cosa succederà alla scadenza del bando».
Il fenomeno
«Al momento a Bari le persone che vivono per strada sono tante» spiega Michele Tataranni, presidente dell’associazione In.Con.Tra. evidenziando che ogni sera i volontari assistono all’incirca 50 persone. «Spesso non c’è posto nei dormitori e devono aspettare diverso tempo – evidenzia Tataranni – Certo, c’è anche chi rifiuta l’aiuto e preferisce restare a dormire per strada per una serie di motivi». Tra coloro che vivono in una situazione di disagio sociale ed economico tanti sono gli anziani, gli immigrati, ma anche chi ha perso il lavoro o è separato. «Ci stiamo attivando con alcuni progetti che speriamo di riuscire ad attivare tra fine anno e inizio 2026 – conclude il presidente di In.Con.Tra. – Così da poter rispondere alle tante esigenze che la città richiede».