È stato fermato nel porto di Bari il 42enne Michal Syzmon Kosin, imprenditore polacco di 42 anni su cui pendeva un mandato di arresto europeo emesso nel settembre del 2023.
L’uomo è stato arrestato il 7 aprile scorso dopo essere sbarcato da un traghetto proveniente dalla Grecia. È accusato di truffa, reati fiscali di vario tipo, evasione fiscale e riciclaggio.
Le autorità polacche, in oltre un anno e mezzo, non sono riuscite a notificargli il mandato di arresto e per questo, appena sbarcato a Bari, è stato arrestato e condotto in carcere.
Nel corso del suo interrogatorio, assistito dall’avvocato Fabio Schino e da un interprete, Kosin si è dichiarato innocente ed è poi stato ristretto ai domiciliari.
Secondo i pm polacchi, l’imprenditore, insieme ad altre persone, avrebbe fatto parte di un gruppo criminale che avrebbe commesso una serie di reati tra Polonia e Slovacchia, tra il 2019 e il 2021. Adesso sarà la Corte d’Appello di Bari a decidere, al termine dell’udienza del prossimo 13 maggio, se Kosin debba essere consegnato alle autorità polacche o se potrà rimanere in Italia.
La Corte dovrà infatti capire se la sua presenza in patria sia indispensabile per il prosieguo del procedimento e se il mandato di arresto europeo sia conforme, e dovrà ottenere informazioni – a quanto si apprende – sulla durata della custodia cautelare e sulle condizioni carcerarie cui sarebbe sottoposto qualora dovesse essere consegnato. Per questo è stata disposta l’acquisizione di alcuni documenti.
L’avvocato Schino, in udienza, nel chiedere alla Corte di non eseguire il mandato, ha sottolineato come la Polonia abbia intrapreso negli ultimi anni «la strada dell’autocratizzazione con un’erosione sistematica dello Stato di diritto», e sia «stata condannata a pagare un milione al giorno dalla Corte di giustizia europea perché ha subordinato l’autonomia del potere giudiziario a quello politico», oltre a «minare i principi fondamentali della Carta costituzionale europea, perché pare non essersi adeguata seppur abbia subito numerose procedure di infrazione».